pallone-calcio.jpgLe emergenze sanitarie nello sport sono per fortuna piuttosto rare ma quando avvengono sul campo di gioco richiedono una comprensione immediata del tipo di emergenza e un altrettanto immediata assistenza al giocatore sul luogo stesso dell’accaduto. Il personale medico sanitario e ‘laico’ che si trova a operare in questi contesti deve avere tutte le conoscenze necessarie per intervenire con tempestività, competenza e appropriatezza, e usare nel modo corretto le apparecchiature. La Regione Toscana si è già dotata nel maggio 2013 di una legge che prevede l’obbligo di defibrillatori negli impianti sportivi. Ma questo non basta e ora vara anche un corso di formazione sulle ‘Emergenze mediche sui campi di gioco’, destinato a tutti gli operatori, sanitari e non, che si terrà dal 19 ottobre al 9 novembre al SAFE, il Polo formativo regionale per la sicurezza, della Asl 11 di Empoli, a cura dell’International school of Sport Medicine and Sports Science di Careggi. Il corso è stato presentato questa mattina durante una conferenza stampa dall’assessore al diritto alla salute, welfare e sport Stefania Saccardi assieme a Renato Colombai, vicecommissario Asl 11 Empoli, Monica Calamai, direttore generale AOU Careggi, Giorgio Galanti direttore Scuola internazionale medicina dello sport; preesenti anche Paolo Morello Marchese, commissario dell’azienda di Area Vasta Centro, e Paolo Bech, prorettore Università di Firenze, area medico-sanitaria.

Le lezioni Il corso, che si terrà appunto al SAFE di Empoli dal 19 ottobre al 9 novembre, è rivolto a personale sanitario e non sanitario: medici, infermieri, fisioterapisti, dietisti, operatori tecnici di team sportivi, massiofisioterapisti,laureati in scienze motorie, in scienza e tecnica dello sport, in scienze adattive. I docenti sono medici, infermieri, professori universitari, funzionari regionali. Sei le giornate di corso (riconosciuto 50 ECM), dedicate alla gestione delle principali situazioni cliniche di emergenza sul campo di gioco: aspetti medico-legali e sistemi di emergenza territoriale; gestione dei traumi; gestione situazioni di emergenza/urgenza (due giornate), Bls (Basic life support: sequenza di manovre ratificate a livello mondiale con l’obiettivo di prevenire danni al cervello da mancanza di ossigeno) sanitario e laico (adulto e pediatrico); workshop seminario sulla sicurezza dello scenario. Il corso integra l’attività di formazione tradizionale con interventi di formazione-azione, attività di laboratorio e simulazione che consentono di sperimentare le conoscenze acquisite e sviluppare comportamenti sicuri nei confronti dell’atleta. Il corso fa parte dell’offerta didattica dell’International School of Sports Medicine and Sports Science, istituita a Careggi nel 2012 in collaborazione tra Azienda ospedaliero universitaria di Careggi, Università di Firenze, comune di Montecatini Terme. La scuola ha l’obiettivo di creare competenze e professionalità di eccellenza nel campo della medicina e della scienza dello sport, attraverso l’offerta di un’articolata e completa formazione di qualità.

Galanti: «Obiettivo creare la cultura dell’assistenza» «C’è la volontà di puntare sulla prevenzione medica ma soprattutto di allargare il campo di quelle condizioni nelle quali medici e non medici possono intervenire – ha dichiarato a margine della conferenza stampa tenutasi questa mattina a Firenze il professor Giorgio Galanti – Quindi questo corso non è solo un corso per l’emergenza di morte improvvisa ma è rivolta specificatamente all’emergenza su un campo di calcio che può essere da una banalissima azione antinfiammatoria, come una puntura di insetto, oppure un trauma cranico derivante da un colpo di testa durante una partita ma anche una distorsione. Creare la cultura dell’assistenza perché in questo caso, se ci sono persone preparate per l’assistenza sul campo immediata, si possono evitare tanti danni a lungo termine. Questo corso consentirà ai suoi frequentanti di acquisire 50 crediti: significa che un soggetto, laureato, medico o fisioterapista, se parteciperà a questo corso, ha esaurito i crediti che deve acquisire in un anno, quindi questo spiega l’entità della sua importanza. Non solo rianimazione sportiva ma azione attenta. Sui campi dello sport il 95% delle persone che partecipano non sono medici e quindi diventa fondamentale il tred union fra il primo soccorso con il medico e la prevenzione».

Saccardi: «Avere personale formato è davvero una grande ricchezza» «Abbiamo per fortuna in Toscana a Careggi una scuola internazionale che la regione Toscana ha costituito nel 2010 che si occupa di medicina sportiva e scienza dello sport e ha come mission principale quella formazione – ha aggiunto l’assessore alla sanità della Regione Toscana – Attraverso la scuola realizzeremo a Vinci una serie di corsi di formazione per insegnare a tutti coloro che si occupano dei tanti giovani che fanno sport nel nostro territorio, a fare fronte all’emergenze che riguardano la salute. Siamo sempre tutti molto impressionati quando vediamo un ragazzo che sta male sui campi sportivi. Lo sport è qualcosa che normalmente viene abbinato alla salute non a problemi fisici quindi noi vogliamo che chiunque si approcci e lavori con i giovani, siamo formato nella maniera migliore possibile anche perché spesso il luogo delle associazioni sportive sono dove i ragazzi crescono, si confidano di piu’, si relazionano maggiormente con l’allenatore, con le persone che piu’ gli stanno vicino, e quindi credo che avere personale formato che sappia approcciarsi ai giovani che frequentano i campi sportivi, sotto tutti i profili, sia davvero una grande ricchezza ed un valore aggiunto per la nostra regione che ha già fatto molto sotto questo profilo».