Prosegue l’alleanza stretta fra Confcommercio e Banca del Valdarno-Credito Cooperativo per favorire lo sviluppo imprenditoriale nei settori commercio, turismo e servizi del Valdarno. Nell’ambito di un rapporto di collaborazione più ampio, che parte ovviamente dal credito, la banca ha infatti concesso all’associazione di categoria anche un importante sostegno logistico per realizzare in Valdarno i progetti formativi destinati agli operatori del terziario, che hanno così potuto frequentare corsi e incontri di aggiornamento professionale vicino a casa, nell’auditorium sangiovannese della Banca del Valdarno. Da quell’aula speciale nel 2016 sono passati circa mille “allievi” (993, per l’esattezza), per frequentare un totale di 40 corsi e 972 ore complessive di lezione. Tra di loro c’erano titolari di azienda, ma anche molti collaboratori e dipendenti. A fornire le cifre sono stati il presidente della Banca del Valdarno-Credito Cooperativo Gianfranco Donato, il direttore provinciale dell’area formazione di Confcommercio Stefano Orlandi, i presidenti delle delegazioni Confcommercio di San Giovanni Valdarno Paolo Mantovani e di Montevarchi Federica Vannelli, insieme alle responsabili di delegazione Laura Cantini e Roberta Soldani.
Una risposta alle esigenze formative degli operatori «Grazie alla collaborazione della Banca del Valdarno siamo riusciti a dare una risposta concreta alle esigenze formative di tanti operatori, decentrando parte dei corsi che organizziamo abitualmente nella nostra sede di Arezzo», ha sottolineato il direttore dell’area formativa di Confcommercio Stefano Orlandi, «per loro si è trattato di un sicuro risparmio di tempo e denaro. Ecco perché siamo partiti dai corsi obbligatori relativi alla sicurezza sui luoghi di lavoro, all’igiene e sicurezza degli alimenti e al patentino sui fitosanitari. Ma la nostra intenzione è di ampliare l’offerta anche ad altri temi come la formazione manageriale, il marketing e la gestione aziendale». «Fare impresa negli anni 2000 richiede una formazione maggiore che nel passato». Ha detto il presidente della Banca del Valdarno Gianfranco Donato, sottolineano come «l’imprenditore oggi ha estremo bisogno di essere supportato con corsi e lezioni frontali in grado di sviluppare quelle competenze necessarie ad affrontare le sfide di un presente sempre più competitivo ed esigente sotto tutti i punti di vista. Per questo come Banca del Valdarno, da oltre cento anni vicina al territorio valdarnese, abbiamo da subito appoggiato la proposta formativa della Confcommercio che già nel 2016 ha raccolto nel nostro auditorium di via Montegrappa circa mille partecipanti. Il futuro di un territorio passa dalla formazione in tutti i settori: una consapevolezza che come Banca di “prossimità” abbiamo sempre avuto e che continuiamo a portare avanti direttamente e sostenendo quelle iniziative che sul territorio vanno in questa direzione».
Il settore terziario nel Valdarno «In Valdarno è concentrato il 25% delle imprese del terziario della provincia di Arezzo. Sono infatti oltre 4.200 su un totale provinciale di circa 16.900”, ha ricordato il presidente della delegazione sangiovannese di Confcommercio Paolo Mantovani, «questo significa che esiste un bacino potenziale di almeno 12.500 persone, fra titolari d’azienda, collaboratori e dipendenti che necessitano di una formazione specifica per il settore. Ed era importante per noi aiutarli a seguire con più facilità almeno i percorsi obbligatori per legge. La formazione va incentivata come un investimento per il futuro, non è mai un costo inutile in questi tempi in cui il sapere continua a fare la differenza sul mercato». «La nostra vallata si è ormai terziarizzata», ha aggiunto la presidente della delegazione Confcommercio di Montevarchi Federica Vannelli, «su 8.800 imprese iscritte al registro camerale, quasi la metà sono del comparto che Confcommercio rappresenta. Gli enti pubblici e le istituzioni territoriali devono tener presente questo nuovo assetto per impostare meglio il governo economico del territorio. Altrimenti rischiano di fare politiche che non servono più a nessuno. Pensare alle esigenze delle imprese del terziario significa assecondarne la crescita e lo sviluppo dell’occupazione. Il nostro plauso va quindi alla Banca del Valdarno per averlo capito con segni tangibili come questa collaborazione».