Due squadre che vincono e convincono sempre più e che hanno ormai lanciato la volata per quelli che sono obiettivi diversi, ma comunque di grande prestigio. Pistoia sta provando con tutte le sue forze a centrare quei playoff che avrebbero un alone di clamoroso, visto lo status di neo promossa, mentre Siena continua a brillare nonostante gli infiniti problemi fuori dal campo.
Qui Pistoia Una partita mai veramente in discussione quella che ha visto affrontarsi una scintillante Giorgio Tesi e un’Acea che appare sempre più nei guai e che adesso potrebbe aver messo a rischio anche i playoff. Davanti agli occhi di Gigi Datome, Moretti confonde da subito le idee ai romani grazie alla zona e, con un Wanamaker subito in partita, il +10 è immediato per Pistoia. Ma la strada è ancora lunga e Roma non si trova nelle zone alte della classifica per caso, Baron e Hosley combinano per un 14-0 di controparziale a cui la Giorgio Tesi sembra non riuscire a rispondere, arrivando a portare Roma sul +5. E’ però la panchina a venire in soccorso dei biancorossi, grazie a un Galanda e a un Cortese che regalano il 32-39 con cui le squadre entrano negli spogliatoi. Al rientro il contro parziale di Pistoia si allunga arrivando a diventare un imponente 18-0 con cui parte la fuga definitiva di Pistoia. L’Acea non riuscirà più a raddrizzare la partita e la Giorgio Tesi riesce così a sbancare il PalaTiziano aprendo ufficialmente la crisi romana; un successo che tiene i biancorossi ancorati al treno playoff, anche se Caserta continua a vincere imperterrita su campi ostici come quello di Sassari. Restano due partite, la trasferta a Bologna e lo scontro diretto in casa proprio contro Caserta per provare a centrare l’impresa.
Qui Siena Per la prima volta davanti al proprio pubblico dopo la sconfortante notizia dell’istanza di fallimento presentata dal Pm, la Mens Sana ha mostrato i muscoli di fronte a una pretendente al secondo posto come Brindisi. Una prova d’autorità come se n’erano viste poche quest’anno in Viale Sclavo, schiacciando l’avversario dal primo minuto grazie a una pressione difensiva asfissiante. «Dopo Milano c’è Siena» ha confessato Bucchi in sala stampa a fine partita, dopo aver assistito a una prova dei suoi sconfortante, in cui l’energia della Montepaschi è stata nettamente superiore per tutti i quaranta minuti. A segnare il destino dell’incontro sono stati i quarti dispari, identici anche nel risultato (22-8) e in grado di spezzare ogni velleità di rimonta dell’Enel che eppure all’intervallo era tornata sul -6. Anche lo stesso Crespi non ha potuto far altro che ammettere che «il primo e il terzo quarto sono probabilmente stati il nostro miglior momento dell’anno», a riprova della prestazione offerta. Siena si gode questa squadra: il suo play Haynes, bistrattato da Milano e rinato sotto gli stendardi del PalaEstra, il suo ragazzino Green, che messa da parte la paura e la timidezza iniziale sta dimostrando di poter essere un’insaziabile macchina da canestri. Siena si gode una squadra che nonostante tutto ha ancora il Dna che l’ha contraddistinta negli ultimi dieci anni, quella voglia smodata di buttarsi su tutti i palloni e di costruire una partita vincente a partire dalla difesa. Un patrimonio per cui il destino che aspetta a fine stagione appare ancora più ingiusto.