Foto Pixabay

FIRENZE -Un nuovo mestiere e un decalogo per tutelare e valorizzare i “nasi” fiorentini. Confartigianato Imprese Firenze ha istituito una nuova Associazione di Mestiere (che si aggiunge alle 77 già esistenti in cui è organizzata): “Profumerie Artigianali”, presieduto da Francesca Di Massimo, titolare di Spezierie Palazzo Vecchio.

Il decalogo

Per entrare a far parte del nuovo mestiere le aziende dovranno aderire a un decalogo che definisce i criteri necessari da rispettare per la produzione dei profumi: individuare fattori di identità, attraverso passione, sensibilità, etica e creatività artigiana, usare materie prime di qualità ecosostenibili, rispettare la percentuali di concentrazione della fragranza, mantenere il carattere artigianale della produzione, prevedere il confezionamento manuale di packaging (anche con materiale di riciclo), fornire al cliente informazioni con trasparenza e professionalità, garantire la realizzazione di fragranze personalizzate, valorizzare le risorse umane, promuovere il prodotto anche partecipando ad iniziative, rispettare puntuali norme igienico-sanitarie.

Da secoli i profumieri fiorentini lavorano le materie prime naturali trasformandole in fragranze uniche, sempre più personalizzate

Francesca Di Massimo

«Anche nel mondo dei profumi l’artigianalità è un valore aggiunto, per questo Confartigianato Imprese Firenze ha sostenuto la costituzione di un Mestiere dedicato, per la promozione, la valorizzazione e la tutela dell’arte profumiera, una delle tante eccellenze di Firenze – afferma Di MassimoDa secoli i profumieri fiorentini lavorano le materie prime naturali trasformandole in fragranze uniche, sempre più personalizzate. Dietro a un profumo ci sono artigiani che portano avanti un mestiere antico, con passione e professionalità, spesso da generazioni: questo sapere deve essere riconosciuto e valorizzato, a tutela sia degli imprenditori sia dei clienti». Del direttivo del Mestiere “Profumerie Artiginali” fanno parte Maria Letizia Longo di Aromantique e Fernanda Russo dell’Antica Erboristeria San Simone. Nella provincia di Firenze sono in totale 70 le profumerie, artigiane e non. 

Tra le tendenze 2021 fragranze-buonumore, note fresche, agrumate e marine

Secondo un sondaggio fatto da Confartigianto tra le profumerie associate, i fiorentini amano prevalentemente per la stagione primavera-estate note fresche, floreali per lei, acquatiche per lui, mentre per l’inverno e l’autunno prediligono note floreali ambrate intensamente cipriate e note legnose fougère. Per quanto riguarda i turisti, quelli asiatici puntano su profumi agrumati acquatici, i russi su note gourmand intense, floreali muschiati e legnosi ambrati, la popolazione araba ama le legnose secche ma persistenti, quelle ambrate calde e i bouquet floreali molto persistenti. Gli americani invece richiedono note agrumate intense, floreali fruttati dolci, freschissimi legnosi come vetiver e mirto.

Boom di profumi ‘antivirus’

Tra le nuove tendenze ci sono i profumi “antivirus” per sanificare l’aria e al contempo favorire il buonumore allo scopo di affrontare al meglio l’isolamento e le paure, grazie a fragranze a base di agrumi, allegri e rasserenanti, e di lavanda, rosa e vaniglia, che rincuorano e contengono. Tra i più desiderati della primavera estate 2021 ci sono anche profumi con agrumi e note cipriate per far emergere la propria anima con autenticità, orgoglio e umiltà, acqua marina e pini marittimi per rievocare l’esperienza primitiva del mare, frutti e spezie per raccontare il rapporto madre-figli.

Leggi Firenze ‘dietro le quinte’. Itinerari alla scoperta dei giovani artigiani tra profumi, mosaici e cornici

Articolo precedenteCampi estivi, genitori di Sovicille scrivono al sindaco: «Cosa ha organizzato il Comune?Ad ora solo risposte vaghe»
Articolo successivoLa raccolta differenziata a San Quirico d’Orcia si colora con l’arte. Al Parco Sorbellini i cestini disegnati dagli studenti delle scuole medie