CASTIGLION FIBOCCHI – Un’interrogazione sarebbe già pronta in Consiglio regionale. Riguarderebbe la rievocazione di un eccidio nazifascista avvenuto l’11 luglio 1944 a Castiglio Fibocchi (Arezzo).

Gli agenti della Digos si sono presentati questa mattina negli uffici comunali e presso quelli della Provincia di Arezzo per capire meglio i contorni della vicenda. L’iniziativa è targata “Fronte Italiano 1945 memorie 1939-1945”, che ha sede nel centro dell’aretino. All’organizzazione avrebbero contribuito anche le associazioni “Ultimo fronte 1945”, “Argyllis Romagna group” e “Associazione amatori ex mezzi militari di Cortona”. Nel volantino sarebbero stati riportati i loghi di Comune e della Provincia con l’indicazione del patrocinio da parte degli enti.

L’amministrazione solo questa mattina ha ricevuto la richiesta di patrocinio al protocollo e non è stato concesso. Stesso esito in sede provinciale. “Abbiamo ricevuto la richiesta di patrocinio per l’evento, ma il Comune non l’ha concesso. E, avendo parlato con la presidente della Provincia, non mi risulta nemmeno che ci sia il patrocinio dell’amministrazione provinciale di Arezzo – ha affermato il sindaco Marco Ermini -. Purtroppo l’associazione castiglionese ‘Fronte italiano 1945’ ha diffuso la locandina senza autorizzazione. Se concederemo il patrocinio? Al momento assolutamente no, non conosciamo le altre associazioni partecipanti che non sono del territorio che, in alcuni casi, mi dicono siano discutibili. Faremo, come Comune, la commemorazione dell’eccidio della Fontaccia, ma non nella circostanza della locandina”.

L’iniziativa ha smosso anche i consiglieri toscani Vincenzo Ceccarelli e Lucia De Robertis, entrambi del Pd, che hanno annunciato la volontà di chiarire la vicenda. “Ci auguriamo che i due enti perseguano legalmente l’abuso fatto dall’associazione – hanno commentato -. Senza alcuna azione legale, infatti, la memoria di quel brutale eccidio sarebbe di fatti vergognosamente sporcata. Non abbiamo inserito a caso all’unanimità il principio dell’antifascismo, nello Statuto della Regione. Una scelta da cui gli enti locali della Regione non possono sottrarsi”.di avere ulteriori chiarimenti.