L’ex comandante della Costa Concordia Francesco Schettino affronterà un altro processo di fronte al Tribunale di Grosseto, sempre per fatti relativi al naufragio del 13 gennaio 2012 della nave di fronte all’Isola del Giglio. Un’udienza davanti al giudice monocratico è in programma il 9 ottobre poiché Schettino è stato citato direttamente dalla Procura per due aspetti collaterali al naufragio: uno è relativo alla presunta omissione dell’adozione delle misure necessarie a limitare i rischi per i marittimi imbarcati sulla nave e alla presunta, mancata diligenza nell’applicazione delle procedure di emergenza indicate dall’armatore. Rilievi che la Procura di Grosseto ha sviluppato in base alla normativa sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori marittimi e che riguardano i momenti del naufragio al Giglio, ma non la fase della navigazione dalla partenza dal porto di Civitavecchia: per questa fase, che fu tranquilla, cioè dove non si verificarono emergenze, c’è un processo-stralcio aperto a Genova, rinviato al 19 gennaio.
Le accuse di deturpamento ambientale Inoltre, sempre l’udienza del 9 ottobre a Grosseto tratterà anche delle accuse di deturpamento ambientale e paesaggistico della costa del Giglio. A suo tempo la Procura formulò l’ipotesi di alterazione delle bellezze naturali: il giudice deciderà con le parti se questi aspetti, finora contenuti in un procedimento parallelo, dovranno essere riuniti nello stesso processo. Nel procedimento per presunti danni ambientali, Schettino è imputato in concorso con il primo ufficiale Ciro Ambrosio, con il terzo ufficiale Silvia Coronica e con il timoniere indonesiano Jacob Rusli Bin. La permanenza della nave inclinata sul fondale per oltre 30 mesi avrebbe causato la mutazione delle caratteristiche della costa gigliese.