blaCome evitare che il tifoso viola possa deprimersi dalla sconfitta rimediata domenica scorsa a Torino contro i granata di Ventura e trascorrere le prossime due settimane, in attesa della terza giornata di andata, dopo la sosta per gli impegni con le rispettive nazionali, in serenità e fiducia? Niente di meglio di quella panacea chiamata calciomercato che ieri sera entro le 23 ha vissuto i suoi ultimi colpi di coda estiva con anche la Fiorentina assoluta protagonista. Soltanto lo scorso week-end, mentre l’attaccante uruguaiano Jaime Baez ed il centrocampista Josè Verdù sostenevano le proprie visite prima di firmare i loro contratti con il club gigliato, il direttore sportivo viola Daniele Pradè dichiarava il suo stop alle trattative estive della Fiorentina. Niente di più che un depistaggio quello dell’ex d.g. della Roma che ieri mattina si presentava di buon ora a Milano, hotel Ata Quark con il braccio destro e d.t. Valentino Angeloni, e piazzava il colpo Jakub Blaszczkowski, in arrivo in prestito con diritto di riscatto dal Borussia Dortmund.

Il colpo Blaszczkowski Un colpo in perfetto stile club guidato dalla famiglia Della Valle visto che il classe ’85 è potenzialmente un ottimo giocatore, reduce due anni fa da una sensazionale stagione con i gialloneri allora guidati da Jurgen Klopp, ma allo stesso tempo carico di interrogativi visto la rottura del legamento crociato ad un ginocchio nel gennaio 2014 che ne ha limitato l’attività fisica la passata annata, oltre a vari altri acciacchi come una callite cronica e un problema alla scatola toracica. Insomma un acquisto che ha i prodromi del sogno e dell’incubo allo stesso tempo, come fu quello del gennaio 2013 di Giuseppe Rossi, ma anche di Gonzalo Rodriguez sei mesi prima, anche loro reduci da seri infortuni agli arti, con lunghi stop.

joaquin_nJoaquin via Le ultime 24 ore di mercato hanno anche consentito alla Fiorentina di mettere fine al tormentone Joaquin, la passata settimana mai allenatosi con i compagni, e da quasi un mese con la forte volontà di tornare a giocare per il club di cui ha vestito la maglia dal 2000 al 2006. Dopo musi lunghi e frasi inequivocabili postate dall’esterno iberico sui propri profili social, anche grazie alla mediazione dell’ex d.t. viola, oggi d.s. del Betis Siviglia, Eduardo Macia, Joaquin vestirà nuovamente la maglia biancoverde, concludendo forse come peggio non si potrebbe il suo rapporto con una piazza, quella viola, che ha mandato in estati soprattutto con il momentaneo 3 a 2 contro la Juventus del 20 ottobre 2013.

Le altre operazioni di mercato Operazioni minori per i viola anche in uscita con la rescissione del contratto dell’egiziano Ahmed Hegazy finito poi al Perugia e dell’argentino José Maria Basanta che torna al Monterrey, lasciando di fatto un buco in difesa dove solo grazie all’adattamento possibile in quella zona di campo dei vari Tomovic, Roncaglia ed Alonso, la Fiorentina non rimarrà scoperta del tutto davanti al proprio portiere.

l-esultanza-di-giuseppe-rossi-in-fiorentinaDal campo Ma i prossimi dieci giorni, senza ben otto elementi convocati con le rispettive nazionali, serviranno al tecnico gigliato Paulo Sousa soprattutto per riordinare le idee della rosa già da tempo a sua disposizione. La sconfitta contro il Torino infatti lascia dubbi oltre che sulla resistenza fisico-mentale della Fiorentina, a lunga scadenza, ma anche sull’aspetto tattico visto che il modulo 3-4-2-1 si è rivelato fragile alla lunga distanza dopo un primo tempo allo stadio ‘Olimpico’ quasi del tutto dominato. Da capire se Roncaglia potrà continuare a fare il centrale, perché Borja Valero si è acceso ad intermittenza, il perché della scelta di mandare in panchina Bernardeschi, dopo la bella prova offerta contro il Milan, con l’azzurrino Under 21 cui è stato preferito un deludente Mati Fernandez, e che fine abbiano fatto il neo acquisto Astori oltre che l’attaccante Babacar che solo due mesi fa ha rinnovato un contratto a cifre da top player, e ad oggi mai sceso in campo per 1’ di partita effettiva. Unico segnale vagante positivo il rientro in campo, a 14 mesi di distanza dall’ultima volta, di Giuseppe Rossi: uno scampolo di partita contro il Torino per dire: «Eccomi, sono tornato veramente». Contro il Genoa possibile il rientro da titolare di Pepito che vorrebbe dire che la rinascita di uno dei pochi veri talenti italiani della nostra serie A è finalmente iniziata davvero.