«Il Partito Socialista senese esprime solidarietà ai cittadini ed alle imprese colpiti dall’alluvione. L’eccezionale massa d’acqua si è aggiunta alla totale mancanza di prevenzione degli organi preposti». Inizia così un duro commento del Psi di Siena ai fatti alluvionali dei giorni scorsi che hanno colpito i comuni di Asciano, Monteroni, Murlo e Buonconvento.
«Come riportato dalla stampa – continua la nota – la Regione Toscana aveva stanziato fondi straordinari per alcuni milioni, ma nessuno sembra essere stato utilizzato per opere necessarie alla prevenzione. Forse sono stati utilizzati per altre necessità di bilancio? Mentre il solo finanziamento messo in cantiere pare sia stato aggiudicato lo scorso febbraio, senza peraltro essere ancora cantierato. E meno male che sono considerate opere urgenti».
Invito al confronto Il Psi – tramite il segretario Provinciale Giorgio del Ciondolo – chiede quindi un incontro urgente con il presidente della Provincia di Siena per avere maggiori informazioni al riguardo a tutela dei cittadini e delle imprese, non potendo accettare di essere considerati corresponsabili di questo stato di cose. Al presidente Fabrizio Nepi viene anche chiesto se siano state poste in essere tutte quelle iniziative finalizzate ad una messa in sicurezza del territorio.
«Niente sconti a amministratori e burocrati» «Dopo il disastro di Buonconvento del 2013 – conclude la nota – dovevano essere immediatamente attivate tutte le possibili soluzioni, con decisi interventi, tipo scolmatori, casse di espansione, laghetti nelle tenute agricole. Si sarebbe sicuramente ridotto l’impatto di un qualunque altro evento calamitoso che invece si è riproposto nei giorni scorsi. Le domande che il Psi porrà ai suoi interlocutori, qualora accettino l’incontro, saranno quelle di sapere cosa intendano fare e quali risorse utilizzare. Senza demagogia, ma con la consapevolezza che non si gioca più sulla pelle e sulle cose dei cittadini e delle imprese. Se poi venissero fuori colpevoli ritardi, i socialisti saranno i primi a denunciarli con la richiesta di dimissioni e azioni risarcitorie. Senza sconti, perché non si accettano le lacrime di coccodrillo di amministratori e burocrati».
La Provincia si difende E mentre infuria la polemica politica, con anche il duro intervento del sindaco di Buonconvento, Paolo Montemerani, anticipato da agenziaimpress.it, dalla Provincia di Siena viene diratamata una nota a firma degli uffici, senza nessuna dichiarazione ufficiale degli organi di vertice che si riporta nella sua interezza.
In relazione ad articoli apparsi sulla stampa locale e su altri mezzi di informazione relativi ad opere “finanziate e mai realizzate” dalla Provincia per la messa in sicurezza dell’abitato di Buonconvento rispetto ad eventi alluvionali, gli uffici della Provincia di Siena precisano quanto segue. Il finanziamento di circa € 2.400.000, coperto per 2.3 milioni con fondi della L. 183/1989 dei primi anni duemila e per centomila euro dalla Provincia di Siena, aveva come obiettivo quello di mettere in sicurezza il paese attraverso opere come casse di espansione e rilevati sulla S.P. di Bibbiano, secondo le indicazioni fornite dal Regolamento Urbanistico di Buonconvento. Le prime valutazioni tecniche del 2002-2003 misero in luce l’inadeguatezza e addirittura la pericolosità delle opere inizialmente previste. Nel 2004, in accordo con la Regione, la Provincia iniziò una fase di studi idrologici ed idraulici e valutazioni che a più riprese e approfondimenti si conclusero a fine 2009, individuando una serie di interventi di messa in sicurezza che avevano come obiettivo quello di “difendere” dall’evento di piena di riferimento dedotto dalle analisi idrologiche aggiornate a quel periodo. A fine 2009 e negli anni successivi la Provincia ha chiesto ufficialmente al Comune di Buonconvento di apporre il vincolo preordinato all’esproprio attraverso le varianti agli Strumenti Urbanistici, per poter realizzare gli interventi programmati. Dal 2010 al 2013 la Provincia ha comunque eseguito indagini geognostiche e rilievi per sviluppare il progetto delle opere ipotizzate a fine 2009. L’evento alluvionale del 2013 è stato purtroppo superiore, sia in termini di intensità delle piogge cadute sia in termini di allagamenti e livelli idrometrici raggiunti, agli eventi presi a riferimento negli studi e nelle valutazioni progettuali eseguite fino al 2009.
Le opere di messa in sicurezza In accordo con l’amministrazione comunale e con quella regionale, dopo l’evento del 2013 è stato deciso di procedere su due iniziative parallele iniziando l’attuazione delle opere di messa in sicurezza dell’abitato e rivalutando gli interventi nel suo complesso, in modo da tenere di conto dei nuovi scenari climatici a cui si dovrà far fronte in futuro ed approfondire a livello scientifico sia le perplessità che i suggerimenti espressi dalla popolazione e dagli amministratori di Buonconvento. Condividendo tra tutti gli Enti come priorità la disconnessione del sistema fognario ad est delle mura dal fiume Ombrone, in modo da poter far fronte ad eventi di piena ricorrenti e di minore entità, pur essendo consapevoli della inefficacia in caso di piene eccezionali in grado di esondare al di sopra della carreggiata Cassia come accaduto nell’ottobre 2013, e purtroppo anche nell’Agosto 2015, la Provincia ha dato avvio all’attuazione di un lotto funzionale del finanziamento dell’importo di circa 1 milione. Nei primi mesi del 2014 è stato affidato e sviluppato da un professionista esterno il progetto definitivo della disconnessione fognaria, portato poi all’attenzione della conferenza di servizi degli enti nella seduta del 30 maggio e, modificando il progetto sulla base di specifiche richieste del Gestore del Servizio Idrico Integrato, nella seduta del 23 settembre. La conferenza di servizi si è quindi conclusa con atto di approvazione finale del 3 ottobre 2014. In data 10 ottobre 2014 la Giunta Bezzini approvava il progetto esecutivo dell’opera. In data 21 novembre 2014 con atto dirigenziale veniva indetta la procedura di gara e approvati i relativi documenti del bando, con cui in data 29 dicembre 2014 sono state invitate n.12 imprese a partecipare a procedura negoziata . La gara aveva conclusione con l’aggiudicazione del 14 maggio 2015 all’impresa Edilvie, dopo il procedimento di esclusione di altra impresa che aveva effettuato un maggior ribasso economico ma che non era stata in grado di fornire giustificazioni tecniche ed economiche all’offerta presentata.
I lavori In data 1 luglio 2015 l’Ufficio contratti completava e comunicava l’esito delle verifiche di legge sull’impresa aggiudicataria, rendendo possibile da quel momento la consegna dei lavori in urgenza nelle more della stipula del contratto d’appalto. Da una prima ipotesi prospettata anche con l’amministrazione comunale di iniziare i lavori nel corso del mese di luglio 2015, è stato concordato con la ditta appaltatrice di rinviare la consegna dei lavori a settembre, per garantire la piena operatività e la continuità del cantiere. In data 21 agosto 2015 l’impresa aggiudicataria ha presentato i documenti richiesti per la stipula del contratto. Contemporaneamente alla progettazione del primo stralcio di lavori, nei primi mesi del 2014 sono stati affidati ad un professionista esterno gli studi idraulici che, attraverso modellistiche numeriche sviluppate con metodologie avanzate ed accurate dal punto di vista scientifico e numerico, hanno consentito di individuare le opere più idonee ed efficaci per la messa in sicurezza idraulica del paese alla luce dei nuovi eventi di piena che si sono verificati, fornendo una serie di scenari d’intervento in grado di supportare le future scelte delle amministrazioni coinvolte nelle fasi decisionali, progettuali ed autorizzative delle opere. Dopo una presentazione dei primi risultati a dicembre 2014, i risultati finali sono stati presentati all’amministrazione comunale e regionale e agli enti interessati in data 23 giugno 2015, rimandando ad una conferenza di servizi preliminare la scelta delle priorità degli interventi da attuare con i 1.4 milioni di finanziamenti residui a disposizione che, di certo, non potranno riuscire a coprire il fabbisogno economico per attuare l’articolato e importante sistema di opere necessario alla messa in sicurezza dell’abitato di fronte ad eventi come quelli accaduti ad ottobre 2013 e agosto 2015. Eventi che, in modo del tutto eccezionale ed inaspettato, si sono ripetuti a distanza di soli 22 mesi l’uno dall’altro.