altavelocitàSiena e Arezzo se la contendono, è la sede di Medio Etruria, la stazione sulla linea Roma-Firenze che sarà annunciata a breve. Sarà in terra d’Arezzo, a Farneta nel cortonese, o a Chiusi?

Il 14 luglio 2014 la firma del protocollo d’intesa tra Umbria e Toscana Circa un anno fa, l’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli firmava col collega umbro Silvano Rometti il protocollo d’intesa che dava il via allo studio per una stazione dell’alta velocità (Media Etruria) capace di servire Arezzo, Siena e Perugia. Tappa intermedia fra Roma e Firenze. Tra pochissimi giorni verrà reso noto l’esito di questi studi, decretando pro e contro di ogni sede in gara per ospitare la nuova stazione. Dopo i tecnici sarà la volta dei politici: a Regione Toscana e Regione Umbria spetterà la decisione ultima sulla nuova stazione dell’alta velocità Medio Etruria.

Farneta sembra essere la favorita. Le candidate in gara sono diverse tra Valdichiana aretina e Valdichiana senese: Olmo-Ristradella, alla periferia di Arezzo; la Manziana-Rigutino a nord di Arezzo; la stessa Arezzo;  Farneta nel cortonese vicino a Terontola (e all’Umbria) e Montallese insieme alla senese Chiusi, sponsorizzata dal suo sindaco Stefano Scaramelli. Dalle ultime indiscrezioni, la stazione favorita sembra essere quella di Farneta anche se non tutti sembrano essere d’accordo. Campanilismi a parte, le questioni da tenere a mente sono tante: bacino d’utenza, localizzazione e collegamenti. Per rendere conveniente la costruzione di una stazione ad alta velocità come quella di Medio Etruria, dal costo di 30 milioni di euro per 10 anni di lavori, è necessario almeno un milione di utenti potenziali e Arezzo con Siena e Perugia ci arrivano a stento. La seconda questione è la localizzazione. Sulla linea ad alta velocità attualmente transitano circa 180 treni al giorno. Di questi, Toscana e Umbria vorrebbero intercettarne almeno il 10-12% , circa una ventina al giorno. Farneta sembrerebbe essere la favorita a causa della propensione di Trenitalia verso una soluzione logistica che privilegi lo scambio gomma-rotaia. In più Farneta è vicina al casello A1 Valdichiana, vicina al raccordo Siena – Bettolle – Perugia, non distante da Terontola e Sinalunga.

Alessandro Ghinelli sindaco di Arezzo
Alessandro Ghinelli sindaco di Arezzo

I dubbi del sindaco di Arezzo Anche se Farneta resta il primo nome trapelato dal cilindro dei tecnici, in molti nutrono dei dubbi. Primo fra tutti il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli,  che è di tutt’altro avviso: «Il nome di Farneta non può essere frutto degli studi dei tecnici. È impossibile e le dico perché: Farneta è l’ultima delle scelte papabili, non c’è scambio rotaia-rotaia, non c’è il passaggio nemmeno della linea lenta. Non vedo perché i tecnici dovrebbero orientarsi su Farneta, per fare un omaggio all’Outlet di Foiano in Valdichiana?! Non esiste. Farneta non ha un legame né col territorio aretino, né con quello umbro ed è l’ultima destinazione possibile».«La soluzione migliore per tutti – sostiene Ghinelli – è la Manziana a Rigutino, posta a cavallo tra linea lenta e linea veloce. Un suo punto forte è anche la localizzazione: è vicino ad Arezzo e all’Umbria. Da aretino non ho paura a dire che nemmeno la stazione di Arezzo è una scelta adeguata. Arezzo viaggia sulla linea lenta e farci confluire l’alta velocità significa far uscire i treni dalla linea veloce con dei ritardi difficilmente sostenibili. Per non parlare di Chiusi. La questione non si pone proprio. Chiusi è lontana da tutto e tutti e manca delle infrastrutture vitali».

Fabianelli (Confindustria Toscana Sud) spinge per Arezzo Tra chi non rinuncia all’ipotesi Arezzo o comunque ad una stazione nella Valdichiana aretina c’è Andrea Fabianelli, presidente di Confindustria Toscana Sud: «Mi auguro che la scelta che verrà presa tenga conto degli errori fatti in passato: errori che non siamo più disposti a compiere. Abbiamo provato sulla nostra pelle che senza infrastrutture l’economia e il territorio muoiono. Per questo ritengo fondamentale che per la nuova stazione dell’Alta Velocità si scelga Arezzo o una sede nella Valdichiana aretina. I vantaggi sarebbero molti e in molti a beneficiarne. Prima di tutto potremmo realizzare le infrastrutture mancanti ad un costo non rilevante rispetto ai 30 milioni di euro preventivati per un lavoro ex-novo. Questo appoggiandoci alla Stazione di Arezzo o lavorando su Rigutino e organizzando il traffico coordinando linea lenta e veloce. Voglio sognare, ma con i piedi per terra. Non parlerò di 8 o più coppie di treni, ma voglio dire che se riusciremo a far passare per Arezzo una coppia ad alta velocità che va a Roma, ed una che va a Milano, riusciremo a fare la differenza. Romperemo l’isolamento in cui vive questa parte della Toscana, con grande beneficio di tutti». Farneta come sede privilegiata a dispetto di Chiusi, sta spargendo un grande malumore per tutta la Valdichiana senese: «Io tutto questo malumore non lo capisco – ha continuato Fabianelli – . Arezzo è la scelta più logica, ma non perché lo dico io, ma perché ha già una serie di infrastrutture che nel senese non ci sono. Quelle stradali per esempio. Su Siena ci sono dei problemi di allocazione, è innegabile. Se la stazione dell’alta velocità Medio Etruria si farà nella Valdichiana aretina, questo non vuol dire che la Valdichiana senese non ne beneficerà, anzi. Per andare a Milano o a Roma con l’alta velocità, dieci minuti in più o in meno di macchina, non cambiano nulla. In una situazione così delicata, in cui la priorità è crescere e fermare l’emorragia di risorse che ci ha dissanguato finora la soluzione migliore è una sola: non pensare ognuno al proprio campanile, ma unire le forze per il benessere comune, proprio come abbiamo fatto noi con la nostra unione in Confindustria Toscana Sud».

Il sindaco di Cortona esulta e difende il territorio Pronta a gioire è Francesca Basanieri, sindaco di Cortona: «Se l’ipotesi Farneta venisse confermata – spiega -, l’economia della Valdichiana cortonese avrebbe di sicuro un grande slancio. Attenzione però a non trascurare la sostenibilità e l’impatto ambientale. Che questo importantissimo volano per l‘economia non comporti un pericolo ambientale. La salvaguardia del nostro territorio e delle nostre imprese prima di tutto» conclude il primo cittadino.

Stefano Scaramelli, Sindaco Chiusi
Stefano Scaramelli, sindaco Chiusi

Chiusi baricentro naturale. Stefano Scaramelli, sindaco di Chiusi, sostiene a gran voce la scelta di Montallese e Chiusi e non si fa scoraggiare dai pronostici: «Sbilanciarsi è prematuro – spiega – . Aspettiamo l’analisi dei tecnici, fermo restando che ogni scelta che dovrà essere presa, dovrà essere politica e non tecnica. Mi spiego. Chiusi è il baricentro naturale di scambio tra Firenze – Roma con la direttissima, tra Orvieto, Arezzo, Perugia e Siena, considerata anche la possibilità degli scambi rotaia-rotaia e gomma-rotaia. Per localizzazione e possibilità di scambio Chiusi e Montallese sono perfette. Per quanto riguarda la costruzione della nuova stazione abbiamo una marcia in più: il Comune di Chiusi è proprietario di 10 ettari di terreno ubicati in prossimità della direttissima. Tutto questo, senza allontanarsi dall’area rrbana e privilegiando il traffico che va in entrambe le direzioni: sia verso Nord che verso Sud. Tenendo conto di tutte queste caratteristiche siamo senza dubbio i candidati migliori ad ospitare la nuova sede Medio Etruria dell’Alta Velocità».

Assessore Vincenzo Ceccarelli
Vincenzo Ceccarelli, assessore regionale alle infrastrutture e alla mobilità

Scelta finale nelle mani di Governo, Trenitalia e Regione L’ultima parola all’assessore alle infrastrutture e alla mobilità della Regione Toscana, Vincenzo Ceccarelli. «Chi pensa che i tecnici esprimano un verdetto, un esito, non ha proprio capito – dichiara -. I tecnici, dopo aver preso in esame tutte le opzioni, presenteranno una relazione congiunta contenente i pro e i contro di ogni possibile soluzione. Una volta che in Regione avremo questi dati ci riuniremo con il Governo e col Gruppo Trenitalia Ntv per valutare a nostra volta la situazione e prendere una decisione. L’obbiettivo è intercettare i flussi esistenti, non favoreggiare un territorio a discapito dell’altro.Non amo commentare le indiscrezioni ma preferisco parlare avendo cognizione di causa».