Gregorio Paltrinieri e Stefano Morini
Gregorio Paltrinieri e Stefano Morini

E’ il momento d’oro di Gregorio Paltrinieri e della sua splendida medaglia vinta domenica scorsa nelle acque russe di Kazan nella specialità 1500 metri ai mondiali di nuoto. Ma se l’atleta classe ’94 è nato a Carpi, quindi a tutti gli effetti uno sportivo emiliano, pochi sanno che i suoi successi nascono essenzialmente in Toscana. Innanzitutto perché il suo allenatore, Stefano Morini, è un livornese d.o.c., ma anche perché il suo compagno di allenamenti, e di stanza negli stage, è il labronico Gabriele Detti. «Ho sofferto molto a guardare la gara davanti ad una tv nella sala riscaldamento ma ero anche sicuro delle capacità di Gregorio che è un fenomeno dentro e fuori la vasca – ha raccontato proprio Morini – E’un’atleta completo, pur avendo appena 21 anni, e credo che abbia già la testa pronta per affrontare fra un anno le Olimpiadi in Brasile. Fa parte di una generazione di atleti che non disprezza il lavoro, anzi che conosce la parola sacrificio e tutto ciò che ne consegue. E’in una squadra di nuotatori dall’alta qualità e sono convinto che il suo non sia un fulmine a ciel sereno a restare isolato».

Le nuove promesse del nuoto italiano Morini è il classico allenatore anche un po’ padre degli atleti, e per guidare Paltrineri racconta anche come una delle basi sia l’ilarità nei momenti non di allenamento. «Ci prendiamo in giro vicendevolmente perché lui sa la mia permalosità per certe cose, una caratteristica che mi riconosco che è tipica un po’di noi livornesi ma lui sa anche come gli scherzi possano essere all’ordine del giorno, anche per quel senso di squadra che c’è nel gruppo azzurro – ha aggiunto ancora Morini, tecnico nel recente passato anche di Federica Pellegrini – E’ bravo il suo compagno e amico Detti a cercare di farlo sdrammatizzare nei momenti difficili e a renderlo complice e coinvolto anche quando magari ci sono certi momenti di stanchezza. Proprio Detti penso che possa essere un altro pezzo pregiato del futuro del nuoto azzurro, così come Turrini. Tutti nati a Livorno: evidentemente l’acqua è un elemento fondamentale per chi nasce e cresce in quella città. Visto che siamo a parlare di nuoto toscano voglio citare Diletta Carli che è di Pietrasanta ed ha soli 19 anni. Penso che come movimento ci siano margini di miglioramento molto importanti».

«Ora che è tornato l’entusiasmo, sarebbe stupendo cavalcare l’onda e riportare più gente in piscina» «Mi auguro che la Toscana recuperi la sua grande tradizione natatoria e soprattutto i grandi eventi – ha concluso Morini – Penso alla gara di Viareggio, resasi non organizzabile a novembre scorso per l’indisponibilità della piscina ma anche a meeting importanti quali il trofeo Granducato di Toscana. Ora che è tornato l’entusiasmo per questo sport, sarebbe stupendo cavalcare l’onda e riportare più gente in piscina sia per seguire le gare che per praticare questa disciplina da sempre tradizione importante in Italia».