Il tornado che si è abbattuto su Firenze nella serata dell’1 agosto ha letteralmente devastato le aziende agricole colpite. Danni fino al 100% delle produzioni ortofrutticole e capannoni distrutti – denuncia la Cia Toscana – ma anche serre, magazzini e annessi agricoli: i danni più gravi sono per le aziende del comune di Firenze, ma si sono registrati gravi problemi anche nei comuni di Pontassieve, Fiesole e Bagno a Ripoli. La prima stima dei danni effettuata dai tecnici Cia può essere stimata in oltre un milione di euro, una cifra molto alta se si considera che sono numericamente poche le aziende agricole colpite. Per alcune di esse i danni toccano i 150mila euro.
«Come accade ormai di frequente – commenta Filippo Legnaioli, presidente Area metropolitana Cia Firenze e Prato e vicepresidente Cia Toscana – questi fenomeni come la tromba d’aria dei giorni scorsi, colpiscono una zona circoscritta e in quel punto ci sono danni molto gravi per le aziende. E’ urgente modificare anche gli strumenti di risarcimento che oggi abbiamo a disposizione».
La Cia Toscana chiederà l’attivazione dello stato di calamità «ma soprattutto – sottolinea Legnaioli – chiediamo il ristorno del 100% dei danni. La frequenza di questo tipo di calamità (trombe d’aria, bombe d’acqua, grandinate, vento forte) che stanno martoriando sempre più spesso la Toscana e che colpiscono zone circoscritte ma con danni totali per le singole aziende, impongono di passare a nuovi strumenti di risarcimento che mettano al riparo le aziende agricole. Gli attuali strumenti non sono più sufficienti e le aziende agricole toscane – conclude il vicepresidente Cia Toscana – rischiano per una tromba d’aria di dieci minuti di vedere distrutto il lavoro ed il reddito di un anno intero. Situazione non più sostenibile».