C’è un fantasma che si aggira in Val di Fassa e che vuol fare di tutto per tornare un essere umano, o meglio in questo caso un calciatore di alto livello europeo. Il suo nome è Mario Gomez ed esattamente ieri ha compiuto una cifra non banale per un uomo: 30 anni. Quasi due anni fa, il 14 luglio 2013, la Fiorentina nel acquistava per una cifra vicina ai 20 milioni di euro, le prestazioni sportive dal Bayern Monaco, mandando in delirio quasi 20 mila tifosi che presenziarono alla sua presentazione pubblica allo stadio Franchi in un pomeriggio che difficilmente verrà mai dimenticato dal popolo gigliato. Quello che però doveva essere l’uomo dei sogni, ben presto si è trasformato in una sorta di zombie visto che prima una serie di infortuni lo hanno tagliato fuori dalla annata numero uno in maglia viola, e poi prestazioni in sequenza altamente negative lo hanno trasformato in un ectoplasma, tanto da essere considerato dall’ex tecnico della Fiorentina Vincenzo Montella una seconda scelta, e da rompere nei rapporti con larga parte del resto dello spogliatoio.
Il nodo Mario Gomez Il progetto tattico immaginato dalla famiglia Della Valle ovvero il classe ’85 nativo di Riedling insieme a Giuseppe Rossi e Juan Guillerme Cuadrado, non si è di fatto mai visto in campo, con stop muscolari pure per il Pepito italoamericano, e cessione lo scorso gennaio del funambolico colombiano. I primi quattro giorni all’ombra delle montagne dolomiti della provincia di Trento si sono così caratterizzate per la volontà di nuovo di provare a ricostruire la coppia dei desideri, quella formata dall’ex anche di Villareal e Manchester United ed il numero 33 gigliato. I tifosi lo hanno acclamato sia nella serata di presentazione delle nuove maglie, lunedì scorso in piazza Santo Spirito a Firenze, che ieri sera, in una sorta di festa di benvenuto che la Val di Fassa ha voluto dare al gruppo guidato da Paulo Sousa.
Cura Sousa per Gomez Proprio quest’ultimo ha ricevuto il via libera dal patron Andrea Della Valle di poter agire a mano libera con Gomez ovvero sarà il 44enne di Viseu a decidere se trattenere in vista della prossima stagione il nazionale tedesco o se metterlo ufficialmente sul mercato. Le prime prestazioni in allenamento dell’ex SuperMario non sono state scintillanti, anzi lo staff tecnico viola lo ha provato continuamente a stimolare, non ricevendo però le risposte attese. Probabile che la deadline per capire il futuro dell’attaccante teutonico alla Fiorentina sia la tournèe americana che partirà per i gigliati il prossimo 19 luglio. Al ritorno dalle sfide in Usa contro Porto e Paris Saint Germain si capirà molto di più su questo bomber che aveva scritto la storia della Bundesliga con le maglie di Stoccarda e Bayern Monaco e che oggi sembra un lontano parente di sé stesso, prima psicologicamente e poi tecnicamente. Nel frattempo oggi Gomez effettuerà con il resto dei compagni il primo test amichevole stagione contro il Trentino Team. Molta curiosità nei supporter gigliati che sono saliti a Moena soprattutto nelle ultime ore per capire le idee tattiche di Paulo Sousa e anche per vedere se fra i molti giovani aggregati alla prima squadra ve ne sia pure qualcuno pronto per restare in vista della prossima stagione.
In bella mostra In rampa di lancio Leonardo Capezzi ed il giovanissimo classe ’98 Abdou Laht Dikhate, a centrocampo, Luca Bittante nel ruolo di esterno difensivo e Cedric Gondo in attacco. Proprio dei tanti elementi Under 22 presenti attualmente a Moena ha parlato l’ex tecnico della Fiorentina Primavera Leonardo Semplici. «Babacar ha fatto importanti esperienze lontano da Firenze ed è reduce da un’ottima stagione, conclusa da capocannoniere della squadra nonostante gli infortuni. Mi auguro che questo anno, per lui, sia quello della conferma. È giovane, ma credo questo potrà essere la stagione della consacrazione definitiva, con il giusto spazio e la giusta responsabilità. Bernardeschi in serie B ha dimostrato le sue qualità, ma è stato condizionato dagli infortuni. Il ragazzo ha talento, spero davvero possa rientrare negli schemi di Paulo Sousa». Nel ritiro di Moena come detto è uscito prepotentemente agli onori della cronaca, e sul taccuino di Paulo Sousa, Abdou Diakhatè, classe ’98, lanciato in primavera proprio da Leonardo Semplici: «Due anni fa l’ho fatto esordire sotto età, già all’epoca dimostrava ottime qualità tecniche e fisiche. Con tutte le proporzioni del caso, assomiglia a Pogba, e credo sia nell’ambiente giusto per cresce. Con Sousa migliorerà e si avvicinerà al giro della prima squadra». Un nome su cui puntare tra gli ‘under’ per la prossima stagione lo svela proprio Leonardo Semplici: «Attenzione a Bittante: ha fatto bene ad Avellino e può essere la sorpresa della stagione».