Manutenzione delle strade, riscaldamento e spese telefoniche delle scuole, funzionamento del centro dell’impiego. Dieci Province del centro Italia nei prossimi mesi annunceranno ai rispettivi Prefetti che saranno impossibilitate a garantire questi servizi essenziali. Nello specifico si parla di Arezzo e Siena in Toscana, Perugia e Terni in Umbria, Pesaro-Urbino, Ancona, Macerata e Ascoli Piceno nelle Marche, Rieti e Viterbo nel Lazio. Lo ha annunciato il presidente della Provincia di Perugia, Nando Mismetti, spiegando che la causa è la «gravissima situazione finanziaria in cui versano i nostri enti, causata da una pesante e continua riduzione delle risorse a disposizione dalla legge di stabilità 2015, aggravata dalla mancata attuazione della riforma Delrio ed accompagnata dalla definizione irrazionale degli obiettivi del patto di stabilita’ interno, costruiti su basi di calcolo assurde e incongruenti con la realtà».
La comunicazione Il presidente Mismetti ha ricordato poi che il taglio delle risorse provinciali è di un miliardo per il 2015, due miliardi per il 2016 e tre miliardi per il 2017, «sul falso presupposto che buona parte delle funzioni finora svolte dalle Province sarebbero dovute passare a Regioni, Comuni e allo stesso Stato, già a partire dal 1 gennaio 2015. In realtà, mentre il taglio finanziario è stato immediato, le nostre Province, nelle more del trasferimento delle funzioni, sono costrette a gestire tutte le materie ormai di competenza degli altri enti, facendosi carico di tutte le spese. Una situazione assurda e insostenibile». Da qui «l’impossibilità di varare il bilancio di previsione 2015 e di garantire i servizi ai cittadini».