Il fantino della contrada della Torre, Andrea Mari, vincitore del Palio di Siena,  2 luglio  2015 ANSA/MAURIZIO DEGL INNOCENTI
Il fantino della contrada della Torre, Andrea Mari, vincitore del Palio di Siena, 2 luglio 2015
ANSA/MAURIZIO DEGL INNOCENTI

Ho aspettato e riflettuto prima di tornare a scrivere. Dopo una settimana e a mente fredda mi è sembrato giusto parlare di nuovo del palio del 2 luglio. Un palio che rischia di essere ricordato come quello della killerata di Veleno II verso Tittia e non quello del capolavoro di Brio su Morosita Prima che ha mandato in estasi la Torre. Ciò che è successo tra Valdimontone e Nicchio non poteva certamente passare inosservato, le decisioni del Comune (sospensione di Veleno II, ndr) e la scelta della Procura della Repubblica (Veleno II indagato per violenza privata) hanno aumentato l’intensità dei riflettori rispetto ad un fatto che avrebbe visto nella giustizia paliesca la naturale conclusione. Legittima l’arrabbiatura del Nicchio per un palio terminato per una scorrettezza della rivale, legittima la risposta del Valdimontone che ha fatto presente che di episodi del genere ne è ricco il palio (nei Servi si ricorda in particolare la carriera del 1992 quando Cittino nel Nicchio disarcionò il Pesse nel Montone), l’episodio a mio modo di vedere andrebbe analizzato per com’è andato davvero. Continuo cambio di posto alla mossa del Valdimontone per avvicinarsi al Nicchio (senza mai venirne a contatto) e grave irregolarità subito dopo la partenza. Di tutto questo è chiaramente responsabile Massimo Columbu del quale si sono ricordati almeno tre precedenti simili nella carriera, e l’assessore delegato al Palio Paolo Mazzini dovrà decidere se esiste anche una responsabilità della contrada, che appare comunque evidente nel disturbo alla mossa. Lo stesso assessore Mazzini ha deciso di sospendere Veleno II per la carriera di agosto, forzando l’articolo 100 e creando un precedente: il regolamento infatti prevede la sospensione solo per il palio che si sta per correre, vedere squalifica di Valente per schiarirsi le idee. Probabilmente questa decisione può essere considerata un antipasto della volontà di inserire la procedura sanzionatoria tra un palio e l’altro, rimane comunque l’anomalia di una scelta poco ligia al regolamento. L’apertura dell’inchiesta da parte del Procuratore Vitello rimanda invece ad un aspetto che ha sorpreso tutti: ci sono stati dei precedenti screzi tra Veleno II e Tittia con il palio di Fucecchio del 2006 che ce lo ricorda, ma da qui a pensare che ci sia un conto da regolare tra i due ce ne passa, nonostante le dichiarazioni del capitano del Valdimontone Francesco Palazzi che ha parlato a La Nazione di come «siano subentrati alcuni elementi di carattere personale tra i due fantini, che hanno fatto scaturire l’evento oggi oggetto di attenzione», chiedendo al contempo rispetto per la contrada. A meno che non ci siano degli elementi in possesso della Procura che facciano pensare ad una violenza premeditata ed esterna alla rivalità tra le due contrade, l’episodio sembra semplicemente un’esasperazione dell’ostacolo alla rivale che vedrebbe solamente la possibilità di parare l’avversario oppure di nerbarlo dopo la partenza. Nei prossimi giorni tornerò a parlare nello specifico di cavalli e fantini protagonisti del palio di Provenzano in vista della carriera dell’Assunta, senza dimenticare che Brio ha vinto un palio perfetto accrescendo ulteriormente il suo gradimento verso le dirigenze, che Morosita Prima si è confermata una cavalla in grado di sparigliare le carte e che la Torre si è rialzata nel migliore dei modi dalle difficoltà attraversate negli scorsi anni affidandosi allo stesso capitano, Paolo Capelli.