I chirurghi Luca Luzzi e Pierguido Ciabatti
I chirurghi Luca Luzzi e Pierguido Ciabatti
I chirurghi Luca Luzzi e Pierguido Ciabatti

Il Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena ancora alla ribalta per un intervento da record. Per la prima volta al mondo è stato effettuato un intervento di chirurgia robotica combinata con asportazione contemporanea di tiroide e timo, grazie a una grande collaborazione con l’ospedale San Donato di Arezzo. Il risultato è il frutto di un lavoro congiunto tra l’èquipe dell’UOC di Chirurgia Toracica dell’AOU Senese, diretta dal professor Giuseppe Gotti, con il dottor Luca Luzzi, e il direttore dell’Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Arezzo, il dottor Pierguido Ciabatti.

L’intervento
«Un paziente affetto da due diverse patologie – spiega Luzzi – una a carico del timo, organo collocato tra lo sterno ed i il cuore, e una sulla tiroide, ghiandola endocrina situata nel collo, è stato curato con un unico intervento, durato circa 6 ore, praticando solo tre fori di pochi millimetri 2 sotto la mammella ed uno a livello dell’ascella». Si tratta di una novità assoluta perché, sino a pochi anni fa, per asportare il timo era necessario aprire lo sterno e, per asportare la tiroide, era necessario l’intervento chirurgico tradizionale, con grossi disagi per il paziente come una maggiore incidenza di complicazioni postoperatorie, dolore ed una lunga ospedalizzazione. Per questi motivi le due tipologie di intervento venivano raramente associate con le tecniche tradizionali. «Abbiamo studiato il caso in maniera approfondita – aggiunge Ciabatti – e, con una minima rotazione di soli 30 gradi del robot, senza spostare il paziente, abbiamo fatto i due interventi. Per la chirurgia della tiroide abbiamo utilizzato una tecnica mini-invasiva robotica che ha permesso l’asportazione di tutta la ghiandola passando dalla stessa incisione del cavo ascellare usata per asportare il timo, evitando, in questo caso, la cervicotomia. Questa procedura è eseguita solo in altri due centri nazionali tra cui l’ospedale San Donato di Arezzo ove, unico in Italia, questa procedura viene effettuata dal un chirurgo otorinolaringoiatra». «L’intervento è perfettamente riuscito – concludono Luzzi e Ciabatti – ed il paziente è stato dimesso dopo 4 giorni. L’adozione della tecnica robotica ha permesso un recupero postoperatorio molto veloce, agevolato anche dal minimo dolore postoperatorio».

Il commento
«Siena – commenta l’assessore regionale al Diritto alla Salute, Stefania Saccardi – oggi rappresenta uno dei pochissimi centri in Italia ad offrire la possibilità di una trattamento con tecnica robotica mini-invasiva delle patologie mediastiniche. Tutto questo è la dimostrazione dei risultati che si possono ottenere con atteggiamento collaborativo tra professionalità, anche se di ospedali distanti. La neonata Area Vasta della Toscana Sud Est – conclude Saccardi – ha così dimostrato la validità del concetto di macroarea, cioè di mettere insieme risorse già esistenti nel territorio ma finora separate».