Dario Franceschini
Dario Franceschini
Dario Franceschini

«Noi la strategia per fermare l’assalto ce l’abbiamo, il resto lo devono fare i sindaci e i prefetti». Così, intervistato da Repubblica, il ministro per i beni culturali Dario Franceschini interviene sulla questione decoro nelle città d’arte e sulle possibilità di rilancio del turismo d’eccellenza. «Per far rispettare il decoro – sottolinea – ci vogliono le ordinanze dei Comuni e il controllo delle città da parte delle forze dell’ordine. Ma la strategia vera è un’altra: puntare su un turismo diverso. D’eccellenza».

La strategia per il turismo italiano Il ministro Franceschini dice basta con le masse e i bivacchi, specie nelle città di maggior richiamo come Roma, Firenze o Venezia. «In Italia devono tornare i viaggiatori colti – sottolinea il rappresentante del Mibact -, e noi dobbiamo portarli oltre il triangolo Roma-Venezia-Firenze. Puntando sul museo diffuso, sulle incredibili bellezze che pochi vanno a visitare. Dalla Reggia di Caserta ai Bronzi di Riace. Non mi interessa il turista che scende dalla nave da crociera, si fa portare all’outlet, poi fa una foto al Colosseo e riparte. Chi arriva deve poter scoprire le nostre eccellenze. Per questo – aggiunge – abbiamo destinato buona parte dei nostri fondi europei a siti minori, ma che potrebbero avere un grande sviluppo. Anche a Firenze e Venezia ci sono luoghi straordinari che nessuno va a visitare. Non si tratta di impedire l’accesso ai luoghi simbolo, ma di far conoscere tutto il resto – precisa Franceschini -. E non solo musei o siti archeologici. Noi abbiamo 800 chilometri di ferrovie storiche e le stiamo rilanciando. Per il Giubileo inaugureremo un ‘cammino’, dal santuario della Verna fino in Puglia, che non ha nulla da invidiare a Santiago de Compostela».