legaproIl bilancio 2013-1014 della Lega Pro non è stato approvato questa mattina dall’Assemblea tenutasi questa mattina a Firenze. E’la seconda volta che accade dopo quanto già avvenuto in maniera simile il 15 dicembre scorso. Questo l’esito della votazione finale: 38 voti contrari, 23 favorevoli, 2 astenuti e 6 assenti. Il dibattito è durato due ore e prima di procedere alla votazione, Antonio Rizzo, vicepresidente della Lega Pro ed i consiglieri Alessandro Barilli e Giovanni Lombardi avevano confermato l’intenzione di procedere, una volta completate le indagini della Magistratura e della Procura federale sui recenti casi di illeciti, a una convocazione dell’Assemblea per l’elezione di nuovi vertici.

Toccafondi (Prato): «Non penso arriverà il commissario» Questa mancata approvazione del bilancio sembra aprire scenari nuovi in Lega Pro con una decadenza dell’attuale presidente Mario Macalli, come preannunciato nelle scorse settimane dal presidente della Figc Carlo Tavecchio e dal presidente del Coni Giovanni Malagò. «Non sono un tecnico ma non credo che si arriverà ad un commissariamento della Lega Pro perché ho sentito parlare di decadenza del presidente e poi eventualmente non so se rimarrà il consiglio in carica con un vicario, che potrebbe essere l’attuale vicepresidente Rizzo, per l’ordinaria amministrazione e poi per convocare una nuova assemblea.- ha spiegato il presidente del Prato Paolo Toccafondi da sempre contrario alla linea politica del presidente attuale Mario Macalli – Se poi arrivasse il commissario sarebbe un tutore della legalità e non ci sarebbe alcun tipo di problema. Mi auguro che possiamo incidere direttamente noi stessi e ricreare una governante».

«Importante azzerare l’attuale governance» Ma la notizia odierna è stata appunto la mancata approvazione del bilancio, un qualcosa di storico per la Lega Pro che apre a nuovi scenari futuri. «Il bilancio non è stato approvato e circa sei-sette interventi hanno dato delle giustificazioni o richiesto delle specificazioni per irregolarità che a nostro avviso ci sono proprio all’interno del bilancio- ha aggiunto Toccafondi.- A prescindere però dall’approvazione o meno del bilancio i membri del direttivo si sono impegnati a convocare quell’assemblea che noi chiediamo da sei mesi, riconoscendo che la governance deve essere ricreata all’interno dell’unica sede che è competente, ovvero l’assemblea delle società. Dimissioni di Macalli? Io mi sono dimesso dopo un mese e mezzo che ero in consiglio direttivo. L’ho fatto per altri motivi ma a dare le dimissioni sono stato un esempio. Ognuno ha la sua coscienza ed il suo modo di pensare. A prescindere dalla decadenza se io fossi stato presidente della Lega e avessi violato, come fatto passato in giudicato in terzo grado, l’articolo uno che parla di lealtà, correttezza e proibità, giusto o sbagliato che sia, avrei presentato le dimissioni. Chi al posto di Macalli? Non mi sento di rispondere. Io no sicuramente, a differenza di quanto mi è stato chiesto. Non sono eleggibile e non lo vorrei fare mai. So che Gabriele Gravina ha concorso, quindi vedremo nei prossimi giorni. L’importante è che venga azzerata l’attuale governance e venga indetta una nuova assemblea, anche se siamo già in ritardo».

«Devono essere messe delle regole che ad oggi purtroppo evidentemente non ci sono» Per Toccafondi la mancata approvazione del bilancio è una sorta di vittoria personale visto che da mesi si batte contro la politica dirigenziale del presidente della Lega Pro Macalli. «Io purtroppo o per fortuna sono sempre stato in questa categoria, lo dico da un anno, da quando mi sono dimesso dal consiglio direttivo, che questa Lega, non in quanto associazione ma come sistema, è tecnicamente fallita.- ha detto ancora il presidente del Prato – Le società in queste condizioni se non siedono al tavolo delle riforme, con le altre componenti, e viene spiegato che  la Lega Pro deve avere un senso, e quindi qual è la sua mission, non hanno un futuro. Devono essere messe delle regole che ad oggi purtroppo evidentemente non ci sono. Io ho avuto dall’inizio tanti compagni di avventura in questa mia battaglia che sono sempre stati al mio fianco e come me sentono l’esigenza del cambiamento. Mi fa piacere che anche oggi questo mi sia stato riconosciuto».