«Questa protesta riguarda l’efficienza del servizio, che non può passare attraverso riforme a costo zero o che complicano le cose, invece disemplificarle». Lo ha detto il procuratore di Firenze, Giuseppe Creazzo, in tribunale a Firenze durante la ‘sospensione dimostrativa della attività di indebita supplenza’ avvenuta nelle ultime ore ed indetta a livello nazionale dalla Anm.
L’iniziativa dei magistrati «L’Anm – ha detto la presidente di Anm Toscana, Laura Canovai, leggendo il documento dell’associazione – da lungo tempo denuncia la grave crisi di efficienza e di funzionalità in cui versa il sistema giudiziario italiano, che si traduce in crisi di credibilità della Giustizia, con gravi ricadute sul principio di legalità e di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Tale situazione non è certo causata dall’inettitudine o dalla scarsa laboriosità dei magistrati ma da carenze organizzative, da gravi vuoti nell’organico del personale amministrativo, da un’innovazione tardiva e insufficiente, da una politica da troppo tempo disattenta ed incoerente nei settori della giustizia civile e penale».
Il flash mob della Cgil All’assemblea ha partecipato anche il presidente dell’ordine degli avvocati di Firenze, Sergio Paparo. Si è svolto invece a Firenze, in Piazza della Repubblica, un flash mob di protesta da parte della Cgil contro il controllo a distanza dei lavoratori, che permetterebbe, secondo il Jobs act, di far si che i datori di lavoro possano controllare attraverso pc, smartphone e dispositivi elettronici in generale, i propri dipendenti, previo semplice avviso. Un dispositivo che non trova d’accordo il sindacato guidato da Susanna Camusso che dunque farà una azione dimostrativa dopo «aver trovato risposte insufficienti sull’argomento da parte del ministro del lavoro Giuliano Poletti».