Grande mostra, alla Galleria degli Uffizi di Firenze, per Piero di Cosimo, originale e fiabesco pittore del Rinascimento fiorentino tra Quattro e Cinquecento. Circa 100 le opere esposte nella mostra dal titolo “Pittore eccentrico fra Rinascimento e Maniera”, tra le quali anche lavori di Filippino Lippi, Fra’ Bartolomeo e Lorenzo di Credi. La mostra, curata da Serena Padovani, Elena Capretti, Anna Forlani Tempesti e Daniela Parenti, ed in corso fino al 27 di novembre, ricostruisce il percorso artistico dell’artista, a partire dalla formazione nella bottega di Cosimo Rosselli, gli incontri determinanti con l’arte di Leonardo da Vinci e dei pittori fiamminghi, che stimolarono nel maestro la capacità di osservare la natura e la realtà circostante con incantata meraviglia, trasportandone di volta in volta frammenti nei dipinti usualmente di soggetto sacro, dove si arricchiscono di significati simbolici.

17 piero di cosimo - madonna col bambino e angeliEccentrico e sperimentatore Pittore solitario, al limite della misantropia, secondo quanto racconta il suo principale biografo Giorgio Vasari, anticonvenzionale, incolto nel suo aspetto, eccentrico, Piero mostra affinità con Leonardo da Vinci per l’interesse verso la natura e la raffigurazione degli stati d’animo, come attesta, fra gli altri, l’intensità dei volti ridenti delle figure di uno dei dipinti in mostra, la Madonna col Bambino e angeli. E, come Leonardo, fu uno sperimentatore e questa, in un momento che segna il passaggio dalla tradizionale pittura a tempera ad uovo a quella della pittura a olio, può essere la ragione per cui diversi suoi lavori risultano danneggiati: antiche ridipinture nascondevano, ad esempio, il vero aspetto di una pala d’altare raffigurante il Matrimonio mistico di Santa Caterina e Santi, già ricordata da Vasari nella distrutta chiesa di San Pier Gattolini, fortunosamente riemersa in una collezione privata fiorentina. L’impegnativo restauro dell’opera, intrapreso in occasione della mostra, ha rivelato l’indiscussa appartenenza ad un unico complesso di questa tavola, così come della cimasa con Angeli, oggi nella National Gallery di Edimburgo; anch’ essa appositamente restaurata per l’occasione, a Firenze: un riconoscimento internazionale dell’altissimo livello professionale che caratterizza il mondo del restauro in Italia. Tra le opere esposte, anche la celebre tavola la Morte di una ninfa, ordinariamente custodita alla National Gallery di Londra.