stazione_santamariaUn’addetta alle biglietterie alla stazione ferroviaria S.M.Novella di Firenze è stata aggredita stamani da un uomo poi bloccato. E’ quanto spiega in una nota la Fit-Cisl toscana, spiegando che la donna è stata portata poi in ospedale con l’ambulanza. «Non sappiamo più come dirlo. Lavorare sui treni e nelle stazioni oggi è pericoloso e questo non è più tollerabile. Chi può e deve intervenire, lo faccia», afferma Stefano Boni, segretario della Fit toscana.

La vittima trasportata al pronto soccorso «La collega vittima dell’aggressione di stamani – racconta Boni – è una addetta alle biglietterie che, poco prima delle 9,30, stava facendo assistenza ai viaggiatori alle macchinette automatiche. Per motivi che dovranno essere chiariti, è stata aggredita e colpita da un uomo di colore che, a quanto mi hanno riferito i colleghi che lavorano in stazione, era già stato notato in zona da alcuni giorni. Sono intervenuti gli addetti alla sicurezza di Rfi, che vigilano sull’accesso ai binari, e gli agenti della polfer e l’uomo è stato bloccato. Ma per la collega è stato necessario chiamare il 118 ed è stata trasportata in ambulanza al pronto soccorso».

Situazione non più sostenibile Per Boni la situazione «non è più sostenibile. Da anni ormai denunciamo le aggressioni al personale viaggiante e l’episodio drammatico di Milano è solo l’ultimo della serie. Ma anche a terra la situazione sta peggiorando, se pure in una stazione importante e presidiata come Santa Maria Novella avvengono episodi di questo tipo. Rispetto ai soliti grassatori che operano nella stazione fiorentina, nelle ultime settimane si sono visti dei personaggi nuovi, che vanno individuati al pù presto. Rispetto ai provvedimenti presi cinque mesi fa e che erano stati efficienti, oggi c’è evidentemente l’esigenza di rifare un punto e ritarare l’intervento. Per questo domani abbiamo già fissato un incontro con Trenitalia e auspichiamo di poter incontrare anche il Prefetto, per manifestargli la nostra preoccupazione e chiedere un intervento adeguato».