La lingua politica come strumento necessario a gestire la cosa pubblica. Parte da questo assunto il saggio di Raffaella Petrilli dal titolo “La lingua politica” (Carocci) che verrà presentato martedì 16 giugno alle ore 17.00 nella Sala Storica della Biblioteca degli Intronati di Siena (via della Sapienza, 5). Dialogheranno con l’autrice , l’assessore alla cultura del Comune di Siena Massimo Vedovelli e Roberto Barzanti, presidente CDA Biblioteca.

Il libro – Il linguaggio politico sembra circondato da un’aura negativa. Per molti è politichese, lingua altisonante che nasconde pratiche inconfessabili. Per linguisti e semiologi non è nemmeno una lingua specialistica, privo come sembra di terminologia e di argomentazioni rigorose. Questo libro parte dall’assunto che la lingua politica sia lo strumento necessario a gestire la cosa pubblica. Ne derivano due obiettivi: definire il “vocabolario tecnico” della lingua politica italiana attuale, quasi settemila vocaboli ricavati da un corpus di testi politici (orali e scritti); e definire l’“argomentazione politica”. Usando gli strumenti concettuali della retorica e della pragmatica, nel volume si propone l’idea che il contesto politico selezioni specifiche modalità argomentative, di cui si verifica la presenza effettiva nel corpus in esame. L’aura negativa che circonda il politichese si dissolve se impariamo a riconoscerne i meccanismi. Resa più trasparente, la lingua politica può essere fruita allora in modo più consapevole e democratico.