C’era da aspettarselo. Dopo le dichiarazioni che il governatore Enrico Rossi ha rilasciato questa mattina al quotidiano La Nazione, tutta la Toscana del sud è in tumulto. Le promesse fatte da Rossi sono tante e importanti e vedono Arezzo nuovamente al centro della politica regionale, a discapito di Siena. Rossi ha promesso che Arezzo dirigerà la Usl della Area Vasta della Toscana del sud. Niente da fare per Siena insomma, che si dovrà accontentare di rimanere solo, si fa per dire, la sede di una delle aziende ospedaliere universitarie più importanti d’Italia. E Grosseto? Stando alle parole del governatore, Grosseto diventerà il più importante centro di chirurgia robotica della Toscana del sud, senza però penalizzare le chirurgie di Siena e Arezzo. Nell’intervista Rossi ha promesso anche dei tempestivi interventi nella Due Mari e nella costruzione del raddoppio del raccordo autostradale aretino ad essa collegato: «Servono le quattro corsie, è una nostra priorità: Arezzo se lo merita». Parlando di priorità Rossi ha ricordato anche il suo impegno verso la realizzazione della stazione della Direttissima per un miglior collegamento della città di Arezzo attraverso l’Alta Velocità.
Ghinelli: «Da Rossi tanto “rumore elettorale”» Ad Arezzo la notizia ha scaldato gli animi e dato il via a molte polemiche, non solo per le speranze di rinnovamento che porta con sé, ma perché arriva ad un passo dall’elezione del nuovo sindaco della città, con il ballottaggio in programma domenica 14 giugno tra Alessandro Ghinelli, candidato della lista Ora Ghinelli e Matteo Bracciali, candidato del Partito Democratico. Ghinelli che riunisce la destra aretina, si scaglia contro le parole del governatore Rossi: «Guarda caso il governatore Rossi si sveglia oggi – dichiara – a pochissimi giorni dalle elezioni del sindaco di Arezzo, e dichiara alla cronaca locale de La Nazione che proprio ad Arezzo ci sarà la nuova sede della Usl Toscana sud. Mi sembrano un po’ troppe le coincidenze per parlare di casualità, a me sembra una spinta elettorale in grande stile a sostegno del candidato sindaco del Pd aretino. La verità è che Rossi – prosegue Ghinelli – sulle questioni dell’Area Vasta, della Due Mari, del raddoppio del raccordo autostradale e della stazione della Tav ci ha ‘dormito’ per anni. E oggi magicamente si sveglia e pretende che crediamo a tutte le su promesse. Bada bene, se Arezzo dirigerà l’Area Vasta del sud sarà solo un grande beneficio per la città, del quale io non posso che essere felice. Posso dire però che se la direzione Usl approdasse davvero ad Arezzo – e non a Siena come la si voleva finora – questa sarebbe la mia prima vittoria da candidato sindaco: perché non ho mai sentito Rossi sbilanciarsi così tanto su Arezzo, quando invece sono io che per lungo tempo l’ho pressato e ho smosso le acque e gli animi affinché il baricentro della Toscana del sud , circa metà di tutta la regione – si spostasse da Siena ad Arezzo. Per quanto riguarda la questione Due Mari e la stazione dell’Alta Velocità le sue chiacchiere lasciano il tempo che trovano: Rossi in questo momento non ha la minima possibilità di cambiare le cose così come stanno. Quindi – conclude Ghinelli – tanto rumore per nulla, o meglio tanto ‘rumore elettorale’».
Matteo Bracciali: «Costruiamo una nuova Arezzo insieme alla Regione Toscana» «Firenze, Arezzo e Roma: è questo l’asse strategico essenziale per la condivisione e realizzazione dei nostri percorsi politici». Esordisce così Bracciali che aggiunge: «È questo l’asse di cui parlava questa mattina il governatore Rossi, promettendo Arezzo come nuovo centro direttivo della Usl della Toscana sud. Arezzo di nuovo al centro della piramide politica che collega Governo, Regioni e singole città. Arezzo non più isolata, periferia d’Italia, ma in diretto collegamento con il territorio e le esigenze italiane. A chi sostiene che sia solo una trovata elettorale non rispondo nemmeno. Spiego però che quelle di Rossi non sono parole vuote: il governatore ha preso un impegno ben preciso con la città di Arezzo: il completamento della Due Mari, il raddoppio del raccordo autostradale – che praticamente porterà la Due Mari nel cuore di Arezzo – e la stazione sulla Direttissima ci riporteranno al centro dell’Italia. Cosa che non potrebbe avvenire se Ghinelli diventasse sindaco di Arezzo: la città sprofonderebbe nell’isolamento politico e strategico, lontanissima dalle sinergie e dai centri nevralgici del Paese. Il governatore Rossi – conclude Bracciali – non parla semplicemente di Arezzo, ma programma insieme a noi il futuro della città».
Siena e Grosseto caute Ma Siena e Grosseto come hanno preso la notizia? «Sul tema della sanità toscana non possono esserci né ‘fughe in avanti’ né scelte unilaterali – ha dichiarato in una nota Niccolò Guicciardini, segretario provinciale del Pd senese -. Ogni decisione deve essere frutto del coinvolgimento con tutti gli attori protagonisti, dagli enti locali ai consiglieri regionali fino alle parti in causa». Stefano Scaramelli, sindaco di Chiusi e consigliere regionale Pd eletto tra i candidati senesi, ha, invece preferito non commentare la vicenda; mentre sulla sua pagina Facebook, Simone Bezzini, neo consigliere regionale Pd dell’area senese ha commentato: «Sono convinto che la “riforma” sia indispensabile per dare un futuro alla sanità pubblica nella nostra regione, ma serve partecipazione e una visione equilibrata rispetto alle vocazioni e alle specificità delle diverse realtà territoriali». In terra grossetana Leonardo Marras, consigliere regionale del Pd è cauto: «Ben venga Arezzo come sede dell’Area Vasta del Sud – ha spiegato -, ma non scordiamoci di Grosseto e di tutte le piccole ed efficienti realtà dell’Area. Parliamo, ma soprattutto confrontiamoci in vista del vero grande appuntamento di settembre. Lì sì che decideremo davvero. Quello che conta è che si costruisca un asse tra Grosseto, Siena e Arezzo capace di colmare le grandi distanze territoriali e funzionali che le separano. Quello che manca è un modello organizzativo e produttivo capace di valorizzare le singole eccellenze del territorio. Il modello a cui dobbiamo aspirare però è unico e nuovo: niente di replicabile sulla base di Firenze, del centro Toscana o della costa. L’Area Vasta del sud è gigante e per fornire a tutti i cittadini i servizi necessari di base ci vorrà un grande impegno e una grande strategia. D’altra parte né Siena né Arezzo e Grosseto posseggono una sede che abbia le qualità tecnico-scientifico tali da divenire predominante. In tutte e tre le città però, anche a Grosseto malgrado le sue dimensioni minori, l’esperienza clinica è d’avanguardia. Arezzo chiaramente non è da meno, quindi se a settembre divenisse la sede direzionale dell’Area Vasta della Toscana del sud sono certo che si impegnerà affinché vengano colmate tutte quelle distanze funzionali e territoriali, che finora hanno caratterizzato Grosseto Siena e Arezzo classificandole come città di provincia».