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La delusione di mister Montella

C’è chi, provando a consolarsi, è ricorso nella propria mente alla gara di andata quando Mario Gomez sullo 0 a 0 e Mati Fernandez prima e Salah poi, sull’1 a 0 hanno fallito occasioni clamorose per invertire punteggio e trend della qualificazione. Chi ha maledetto il portiere spagnolo Sergio Rico trasformatosi sul colpo di testa di Gonzalo Rodriguez al 25’ nel nuovo Jashin. Sta di fatto che il miracolo che serviva alla Fiorentina per conquistare la finale di Europa League, dopo lo 0 a 3 subito all’andata, è sfumato in poco meno di mezz’ora. In finale ci va il Siviglia che troverà il Dnipropetrovsk il prossimo 27 maggio a Varsavia, con gli uomini di Unai Emery che proveranno a difendere la coppa conquistata poco meno di un anno fa.

Vincenzo Montella aveva sorpreso tutti con le scelte iniziali preferendo alla fine giocarsela dal 1’ con Ilicic e Salah, lasciando Mario Gomez in panchina. Tanta vitalità e fraseggi nel primo quarto d’ora dei gigliata ma poche conclusioni in grado di spaventare gli avversari, tranne appunto un colpo di testa clamoroso di Gonzalo Rodriguez che l’estremo difensore spagnolo ha tolto dalla propria porta con un prodigio. La Fiorentina è arrivata stanca prima fisicamente e poi mentalmente alla gara piu’importante dell’anno ed il Siviglia ha dimostrato nelle due partite di semifinale di essere piu’ preparata mentalmente e atleticamente a certe sfide. Le due reti in breve sequenze di Bacca e Carrico hanno reso inutile l’ultima ora di gioco, vissuta prima sui fischi della Fiesole e gli incitamenti alla squadra a tirare fuori gli attributi, e poi sugli sfottò ai giocatori in campo con il cuore del tifo gigliato che ha inneggiato ai miti del passato, prima Gabriel Omar Batistuta, poi Stefan Schwarz ed infine Beppe Iachini. L’umiliazione finale è arrivata a 25’ dalla fine quando Josip Ilicic ha alzato sopra la traversa un calcio di rigore che quantomeno avrebbe lenito una sconfitta cocente. Da quel momento in poi solo urla insultanti verso la squadra e molta gente che ha lasciato lo stadio Franchi molto prima del triplice fischio finale.

gonzalo rodriguez
Il disappunto di Gonzalo Rodriguez

Della Valle: «I fischi dei tifosi? Vanno rispettati» «Non è così che doveva andare, accettiamo la sconfitta, con l’ennesimo rigore sbagliato anche se quella sembra essere diventata una maledizione- ha sottolineato Andrea Della Valle nel post partita di ieri sera – I fischi dei tifosi? Vanno rispettati nelle loro reazioni quando rimangono nella civiltà, come hanno sempre fatto. Ho trovato un po’ eccessive certe reazioni ma quando c’è l’amarezza si può avere certi effetti. La piazza è abituata bene e quindi quando le cose non vanno può avere certi tipi di risposte. Alcuni fischi però mi sono sembrati esagerati. Peccato perché avevamo interpretato bene la partita nei primi venti minuti con una grande occasione per segnare e poi con una disattenzione in difesa è cambiata la gara. I conti li faremo solo alla fine, ora però dobbiamo tenerci stretto il quinto posto per avere la qualificazione diretta all’Europa che è il minimo che merita questa squadra che in questi tre anni ha fatto vedere grandi cose».

Obiettivo quinto posto in campionato Alla Fiorentina per il finale di stagione rimane un solo unico grande obiettivo: raggiungere come minimo quel quinto posto che consentirebbe ai viola di non dover effettuare turni preliminari per qualificarsi alla prossima Europa League e di conseguenza poter partecipare anche al prestigioso torneo estivo International cup che comporterebbe anche sfidare squadre quali Barcellona, Chelsea e Paris Saint Germain. Lunedì prossima la prima di tre sfide da vincere a tutti i costi, quella in casa contro il Parma, in un calendario che per Pasqual e compagni prevede anche i match a Palermo contro i rosanero di Iachini ed il finale in casa contro il Chievo Verona. «Rimango convinto che questa rosa è la piu’forte degli ultimi tre anni. – ha concluso  Della Valle  – Ora però concentrazione alla gara di lunedì prossimo contro il Parma, speravamo di ottenere qualcosa in piu’quest’anno però questo organico in questo momento sta dando il 100% di quello che ha. A giugno magari faremo altri discorsi però ora dobbiamo stare al fianco di questo gruppo fino alla fine. Abbiamo l’Inter e la Sampdoria a pochi punti e non è questo il momento di abbandonare la squadra. C’è da fare nove punti nelle ultime tre partite quindi pensiamo solo a questo adesso, poi a fine stagione faremo altri tipi di discorsi».