E’ operativo da questa mattina alle 9 il Posto medico avanzato-Pma italiano inviato dal Dipartimento della Protezione Civile a Satbise, nel distretto di Nuwakot, a 90 km da Kathmandu, per rispondere alle esigenze di soccorso e assistenza alla popolazione nepalese duramente colpita dal terremoto del 25 aprile. Nella zona assegnata è presente una tendopoli spontanea di circa 300 persone e la struttura sanitaria è al servizio di tutta la popolazione dell’area. Nel corso di questa mattina sono stati visitati 171 pazienti, soprattutto donne e bambini. Al lavoro un team sanitario di 26 persone, appartenente al Gruppo Chirurgia d’Urgenza dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, composto da medici di pronto soccorso, chirurghi, anestesisti, ortopedici e pediatri, specializzato per interventi in contesti di crisi.
La struttura Il Pma è costituito da cinque tende, un gazebo per il triage e le aree di servizio per il personale, materiale tecnico d’intervento e un container contenente dodici tende autostabili. Comprende un’area per la stabilizzazione dei feriti e il pronto soccorso, barelle per l’attesa, attrezzature per radiografie ed ecografie, consulenza trattamento ortopedico, sala operatoria e una zona di attesa per il trasferimento dei degenti in altri ospedali. E’ intanto atterrato oggi a Kathmandu un altro gruppo di intervento composto da un funzionario del Dipartimento, un rappresentante del ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale e da due operatori della Provincia autonoma di Trento, per supportare le autorità nepalesi nella valutazione delle azioni da intraprendere in zone impervie per l’assistenza alla popolazione e per il rimpatrio dei cittadini stranieri. Prosegue, inoltre, il lavoro delle due squadre di vigili del fuoco, impegnate nella valutazione speditiva dei danni strutturali su edifici ritenuti rilevanti dal Local Emergency Management e nell’assistenza al team di chirurgia d’urgenza di Pisa. Ispezionate varie zone nell’area urbana di Kathmandu e alcuni siti storici, come quelli di Sojan Goth Temple, Sundhara Temple, che risultano totalmente distrutti. Su mandato delle Nazioni Unite, infine, sono in corso le verifiche della stabilità strutturale degli edifici strategici destinati alle organizzazioni internazionali e governative.