PENTAX ImageAd aver insospettito gli uomini del Corpo Forestale sono stati quei ripetuti annunci su siti specializzati, tutti ricollegabili alla stessa utenza telefonica, in cui cuccioli di razza venivano proposti per la vendita a prezzi bassi, troppo per essere tutto regolare. Così il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Pisa, diretto dal Davide Ciccarelli, ha deciso di vederci chiaro e sono partite le indagini. Si è riusciti, così, a risalire alla vera identità della venditrice, una donna ungherese da anni residente in Italia. La donna proponeva su internet un numero esiguo di cuccioli di Chihuahua, da cinque a sette, per non dare troppo nell’occhio e dopo averli venduti, generalmente nell’arco di 45-60 giorni, rinnovava l’annuncio con nuovi cuccioli. Mesi di appostamenti sono valsi a scoprire che lo scambio avveniva poco oltre il confine con la Slovenia con viaggi effettuati dalla stessa donna in un’unica giornata.

Il blitz I cuccioli di poche settimane di vita, prematuramente staccati dalla madre, venivano, sottoposti a viaggi massacranti per raggiungere il confine con l’Italia dall’Ungheria e, da qui, dopo essere stati caricati sull’auto della donna, venivano trasportati direttamente a Pisa. Così, al termine dell’ultimo viaggio, quando ormai il cerchio investigativo si era chiuso, è scattato il blitz. Gli uomini del Nucleo Investigativo e del Comando Stazione forestale di Pisa, hanno aspettato la donna proprio sotto la sua abitazione. Sette i cuccioli trasportati questa volta. Tutti presentavano segni di stress e affaticamento per il lungo viaggio appena effettuato ed uno era in condizioni assai critiche. La visita veterinaria ha permesso di scoprire che l’età dei cuccioli era stata falsamente anticipata sui documenti di accompagnamento (passaporti): non oltre otto settimane di vita. La legge prevede, per l’importazione, almeno tre mesi e venti giorni di vita.

Indagini non si fermano «La donna è stata denunciata alla Procura della Repubblica di Pisa, i cuccioli sono stati posti sotto sequestro e verranno affidati ad una associazione che se ne prenderà cura» afferma Davide Ciccarelli. Le indagini sono ancora in corso e, finora, le ipotesi di reato vanno dal traffico internazionale di cuccioli al maltrattamento, detenzione in condizioni non idonee, falso in atto pubblico. Congratulazioni sono arrivate dal Comandante Provinciale Anna Fadda: «Nel complimentarmi con personale investigativo per la dedizione e l’impegno dimostrati in un’indagine lunga e complessa voglio cogliere l’occasione per mettere in guardia coloro che, interessati all’acquisto di un cane e allettati dal prezzo molto basso, inconsciamente contribuiscono ad alimentare questo odioso fenomeno. Tra l’altro, a causa del precoce distacco dalla madre, i cuccioli subiscono traumi affettivi e problemi di salute e possono contrarre malattie anche mortali, quali il cimurro e la parvovirosi e persino la rabbia, un pericolo anche per l’uomo».