francesco_schettinoFrancesco Schettino, condannato a 16 anni e un mese nel processo sul naufragio della Costa Concordia, resta in libertà. Il Tribunale del Riesame di Firenze ha rigettato l’appello promosso dalla Procura di Grosseto contro l’ordinanza con cui il Tribunale, in fase di conclusione del processo, aveva già respinto una prima richiesta degli inquirenti di arresto in carcere.

Pericolo di fuga tra i motivi per richiedere l’arresto Il Riesame ha discusso l’appello dei Pm il 25 marzo scorso ed ha comunicato la decisione il pomeriggio del 4 aprile, alla vigilia di Pasqua, alla Procura di Grosseto e agli avvocati difensori di Schettino, Saverio Senese e Donato Laino. Tra i motivi che avevano convinto i Pm a chiedere l’arresto in carcere di Schettino, il pericolo di una sua eventuale fuga, intenzione che sarebbe stata ravvisata nei contatti, poi mai concretizzatisi, di un emissario di Schettino con i personaggi della trasmissione tv “Le Iene” che finsero di agire per conto della produzione del reality show “Isola dei Famosi” per avere il comandante della Costa Concordia come ospite.

Procura Grosseto:«Ricorso Cassazione? Valuteremo» «Dobbiamo valutare bene se ricorrere in Cassazione. Lo valuterò insieme ai colleghi nei prossimi giorni». A dirlo il Procuratore capo facente funzione di Grosseto, Maria Navarro. «Le sentenze non si commentano», ha solo aggiunto Navarro.

Difesa Schettino:«Bene così. Temi Pm erano fragili» «Questa decisione del Tribunale del Riesame di Firenze è una cosa importante. L’appello dei Pm aveva punti deboli e gli elementi nuovi erano in realtà estremamente fragili. Aspettiamo comunque di leggere il provvedimento che dobbiamo ricevere». Così i difensori di Schettino, commentano la decisione del riesame di Firenze. «Le nostre prospettazioni difensive – hanno aggiunto i difensori – andavano dall’inammissibilità al rigetto per mancanza di elementi. Oggi abbiamo chiarito un punto. Ma adesso aspettiamo le motivazioni della sentenza di condanna di primo grado emessa dal tribunale di Grosseto». Francesco Schettino ha atteso la decisione a Meta di Sorrento (Napoli).

Per Schettino telefonate da estero prima di sentenza Oltre 40 telefonate ricevute da Schettino da Thailandia, Stati Uniti, Grecia e India, pochi giorni prima della sentenza di primo grado con cui l’11 febbraio scorso il Tribunale di Grosseto lo ha condannato a 16 anni e un mese per il naufragio della Costa Concordia. E’ su queste novità che la procura aveva chiesto di nuovo – dopo un primo rigetto in sede di indagini preliminari nel 2012 – l’arresto dell’ex comandante della Concordia temendo il ‘pericolo di fuga’. Lo si apprende da fonti inquirenti.  Per i Magistrati inquirenti, quelle decine di telefonate ricevute sul telefono di Schettino da Paesi stranieri sarebbero la prova dei contatti con l’estero del comandante della Costa Concordia, e che c’erano in piedi dei contatti per cercare di allontanarsi dall’Italia. Quindi, non era solo la trasmissione tv de Le Iene l’unico elemento ad aver convinto i Pm che l’ex comandante della Costa Concordia potesse decidere di fuggire dall’Italia. La questione delle telefonate sarebbe emersa davanti al Tribunale del riesame, ma non davanti ai giudici di Grosseto.