EnricoRossi_ToscanaRischio scissione nel Pd? «Non credo proprio: come ci insegna la Scolastica, ‘extra Ecclesiam nulla salus’». Parole di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, commentando lo scontro di ieri in direzione nazionale, con la legge elettorale – ‘Italicum’ – di Renzi che è passata malgrado le resistenze della minoranza dem. «Io appartengo ancora a questa idea – ha spiegato a margine di un’iniziativa sull’istruzione a Firenze – fuori dalla Chiesa non c’è salvezza. Poi, nella Chiesa ci si deve stare, dire la nostra, si può criticare, a volte è necessario».

L’Italicum secondo Rossi. Jobs Act ok di massima Secondo Rossi «il tema dell’Italicum è molto serio, non lo metto in dubbio, ma non ne farei l’ultima delle battaglie. Mi auguro che queste riforme si facciano, quella del Senato; si corregga laddove è necessario; si dia al Paese una legge elettorale dopo la sentenza della Corte costituzionale. Si trovi un accordo, non mi sembra che questa sia la questione principale che noi abbiamo davanti: piuttosto, il lavoro e l’occupazione, come si aggancia alla ripresa se c’è, perché anche questo andrà verificato meglio prossimamente». La politica, ha agiunto il governatore toscano e candidato con il Pd al secondo mandato a Palazzo Strozzi Sacrati, deve continuare ad affrontare il tema della «tutela del lavoro», vista «l’insufficienza del Jobs Act» che pure «sta producendo cose importanti». «Il Jobs Act sta producendo cose importanti – ha spiegato Rossi – ma c’è ancora una gran parte del mondo del lavoro che è precario, che non è tutelato. Ci sarebbe bisogno di un reddito per i lavoratori in disoccupazione che non è ancora stato discusso. Ci sono anche le tutele per la maternità che devono ancora avere la loro esplicitazione nei decreti».

Il Pit e le polemiche L’ultima battuta, interpellato dai giornalisti, Rossi l’ha riservata alla risposta alle critiche sollevate nei confronti del Pit approvato venerdì scorso in Consiglio regionale. «Il piano non imbalsama, non pietrifica il paesaggio – ha detto -, ma vuole tutelare la bellezza dentro le trasformazioni economiche e sociali». Secondo Rossi «ci sono interessi che sono stati regolati, colpiti: chi è stato regolato probabilmente si sente un po’ ferito. Però penso che i pasticci che anche in Toscana, che fa parte dell’Italia, qualche volta vediamo in giro… la Toscana è ancora bella, ma qualche pasticcio è stato fatto: con questo piano del paesaggio non si faranno più, e questa è la grande notizia per i cittadini della Toscana. Il resto – ha concluso il governatore – appartiene alla cronaca: dura un giorno e finirà».