nardella-franceschiniIl Ministro Dario Franceschini ha incontrato questa mattina una delegazione di lavoratori dei Poli Museali e del Maggio Musicale a margine della sua partecipazione ad un work shop tenutosi a Palazzo Vecchio sull’Art Bonus. Al presidio di protesta che ha preceduto l’incontro, tenutosi in Piazza della Signoria hanno partecipato alcune decine di dipendenti dei musei statali fiorentini, con indosso costumi e maschere bianche, con anche rappresentanze sindacali di Cgil e Uil. Sugli abiti  che indossavano erano recate le scritte “lavoratori fantasma” e in tanti hanno esposto cartelli con indicato il museo per cui lavorano. Scopo della manifestazione c’era la volontà di incontrare il ministro Franceschini ed esporre al Ministro critiche alla riforma del Mibact. «Ho spiegato ai lavoratori che ho incontrato che la norma prevede che nessuno resterà senza posto di lavoro e grazie allo strumento che è la società Ales del Ministero verranno assorbiti in altre istituzioni culturali della città. – ha concluso Franceschini- Per quanto riguarda i servizi museali non capisco le preoccupazioni, siamo dentro una riforma del Ministero che finalmente mette trasparenza ed efficienza nei servizi aggiuntivi dei Musei come è doveroso fare e io lo farò senza esitazioni dentro queste nuove procedure di gara come avviene sempre ci sarà la cosiddetta clausola sociale per cui chiunque chi vincerà la gara ci sarà una forma di protezione per i lavoratori che oggi garantiscono questi servizi».

I benefici dell’Art Bonus Poi Franceschini ha parlato dei benefici derivanti dalla riforma dell’Art Bonus. «Per tanti anni si è sentito dire che l’Italia non aveva un legislazione fiscale in grado di valorizzare la filantropia,e che se ci fosse stata, ci sarebbe stato certamente il coinvolgimento del mondo imprenditoriale del nostro paese. Ora la legislazione c’è, c’è un incentivazione fiscale come quella francese, e quindi se non ci saranno investimenti degli imprenditori, vuol dire che le dichiarazioni fatte in precedenza erano degli alibi. Spero sia finita la stagione dei tagli per il mio ministero. Il nostro ministero ha la metà dei fondi che avevamo nel 2000 in virtù di 15 anni di tagli.- ha aggiunto Franceschini- Un inversione di tendenza c’è già in questo senso ma mi auguro che arrivino sempre più contributi dai privati».

Esempio Firenze A fare da padrone di casa a Palazzo Vecchio il primo cittadino Dario Nardella. «Grazie all’applicazione dell’Art Bonus sono già arrivate donazioni per restauri per un totale di 550mila euro – ha spiegato Nardella a margine dell’evento nella sede del Comune di Firenze -. Noi però contiamo di fare molto meglio, anche perché su questo fronte la tendenza a Firenze è molto positiva. In 4 anni come Comune abbiamo raddoppiato i finanziamenti sotto forma di investimenti per il restauro di beni culturali in città, ma abbiamo anche aumentato del 250% le erogazioni private pervenute per questo tipo di interventi».