Un internato, matricida, dell’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino è fuggito approfittando della temporanea assenza di tre operatori sociali con cui si trovava. All’uomo, 45 anni, era stata concessa la fine della detenzione in comunità di recupero su ordinanza del magistrato di sorveglianza.

carabinieriLa fuga dalla macchina Secondo una ricostruzione, l’uomo era in auto con i tre operatori i quali, andando in municipio a svolgere delle pratiche, lo avrebbero lasciato da solo. Anziché aspettare il loro ritorno, il 45enne è scappato. Le ricerche sono dirette dalla polizia penitenziaria assieme alle altre forze dell’ordine e si sono concentrate nella zona di Malmantile dove sarebbe stato visto da alcune persone. Il matricidio, avvenuto in Toscana, risale a otto anni fa. L’ evaso è alto un metro e settanta, viene descritto come longilineo e abbastanza atletico, dimostra forse qualcosa meno della sua età. Veste una maglia chiara a maniche lunghe, jeans, e scarpe da tennis, ha addosso un giubbotto chiaro e ha i capelli neri corti. Le forze dell’ordine fanno appello a chi lo avesse avvistato di contattare le forze dell’ordine. L’uomo lo scorso anno era già fuggito ed era stato poi rintracciato ed arrestato. Nell’aprile dello scorso anno si era allontanato dalla comunità terapeutica “Tiziano” di Aulla (Massa). I carabinieri lo ritrovarono poi a Montecatini dopo alcuni accertamenti e in seguito a una segnalazione dell’Ufficio di sorveglianza di Firenze, che aveva ripristinato la misura detentiva dopo l’arbitrario allontanamento dalla struttura. L’uomo, il 18 maggio 1999, aveva ucciso la madre nella loro abitazione di Galciana (Prato). Per questo era stato condannato per omicidio e internato all’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino, prima di essere ammesso a fruire di una licenza di esperimento in comunità terapeutica.