mattarella_firenzeHa scelto la Scuola di magistratura di Castelpulci a Scandicci, alle porte di Firenze per la sua prima uscita istituzionale da Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella, dopo il primo week-end da Capo dello Stato effettuata due settimane fa con tanto di volo pubblico su una corsa di linea Alitalia, quest’oggi ha viaggiato sul celebre mezzo di locomozione della tramvia che collega la stazione di Santa Maria Novella, dove è arrivato questa mattina in treno, alla piazza centrale di Scandicci, dove di fatto è sceso a pochi passi dal mercato centrale della località alle porte di Firenze.

nardella_mattarellaPrima in treno poi in tram Un presidente Sergio Mattarella low profile, che è arrivato anche in anticipo rispetto all’orario previsto, concedendosi, per meri motivi di sicurezza, un viaggio sulla linea 1 della tramvia senza cittadini, di fatto riservandosi per sé, il ministro della Giustizia Andrea Orlando che lo ha accompagnato ed i rispettivi staff, affiancato dal primo cittadino Dario Nardella e concedendosi pure alle foto di rito sul piazzale di Santa Maria Novella ed al termine della corsa a Scandicci. Il breve tragitto dal capolinea della tramvia a Castelpulci si è concluso al suono di una piccola banda cittadina che ha suonato per l’occasione l’inno di Mameli, mentre nelle località del Viottolone sono state appese bandiere tricoli e manifesti con l’immagine di Mattarella e la scritta: «Benvenuto presidente». Imponenti le misure di sicurezza intorno a Castelpulci, sembrate quasi esagerate per un primo cittadino d’Italia che pare aver scelto il contatto con la gente e nessuna situazione di anormalità nello svolgimento del suo ruolo.

mattarella_nardellaIl presidente del Senato Grasso: «Quando mi accosto a posti come questo ho nostalgia» Ad accogliere alla scuola di alta formazione professionale di Castelpulci il presidente del Comitato Direttivo della scuola, professor Valerio Onida, che nel suo discorso ha ribadito la necessità di ristrutturazione della celebre villa o di una dislocazione di parte dei corsi della scuola nelle strutture inutilizzate di Scandicci. Presente anche il Presidente del Senato Pietro Grasso che ha detto: «Sono soddisfatto del mio precedente lavoro e quando mi accosto a posti come questo ho nostalgia». Dopo un intervento dell’avvocato Giovanni Legnini, vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, hanno preso la parola prima il ministro della Giustizia  Orlando e poi lo stesso Presidente della Repubblica Mattarella. «Un sincero augurio per le sue altissime funzioni da poco assunte, con la certezza che saprà essere una guida solida e rigorosa per il Paese e un punto di riferimento fondamentale per l’ordine giudiziario, in una fase di profonda trasformazione – ha spiegato il ministro Orlando parlando del Capo dello Stato – L’alta formazione dei corsi di Castelpulci sono garanzia di certezza di un futuro della magistratura».

Mattarella: «Giustizia tempestiva per essere efficace» Il Presidente Matterella ha ascoltato con attenzione gli interventi degli altri convenuti, poi si è avvicinato al microfono e ha pronunciato una riflessione che riguarda anche lo stato generale dell’amministrazione della giustizia. Senza entrare nei dettagli, ma dando alcune indicazioni molto chiare. Prima fra tutte, in ordine cronologico, la necessità di «recuperare l’efficienza». Si tratta di un «recupero necessario per rispondere efficacemente al bisogno di legalità fortemente avvertito nel Paese». E’ un indiretto appello, un’esortazione che mette in risalto una piaga tradizionale della giustizia italiana. Dietro se ne intravede una seconda: la necessità di una «preparazione professionale dei Magistrati» che sia al passo con i tempi, ed in questo senso la scuola di Castelpulci viene presa ad esempio. Cinque minuti di intervento per Mattarella poi la ripartenza in auto direzione fermata della Resistenza a Scandicci, nuovo viaggio in tramvia fino a Santa Maria Novella e poi via diretto a Roma. Nel frattempo sull’area fiorentina va via la pioggia lenta e costante che era caduta senza soste fin dal mattino. «Effetto Mattarella» dice sorridendo il sindaco di Scandicci Sandro Fallani che per un giorno ha visto la sua cittadina al centro della scena italiana.