agricoltori_imu_555.jpgSette comuni, un solo obbiettivo. I sindaci dei comuni di Cortona, Castiglion Fiorentino, Marciano della Chiana, Lucignano, Foiano della Chiana, Monte San Savino e Civitella in Valdichiana si sono riuniti nella sala della Giunta del Comune di Cortona, con i rappresentanti della associazioni di categoria agricole ed i sindacati, per fronteggiare quella che in Valdichiana è diventata una vera e propria emergenza: la Imu sui terreni agricoli. Come si sa la Valdichiana è la vallata agricola per eccellenza della provincia di Arezzo: tutto questo patrimonio di storia, ricchezza e valori, negli ultimi tempi è andato incontro a non poche difficoltà. Alla crisi economica e ai repentini e disastrosi cambi climatici – ricordiamo la funesta “mosca dell’olivo” che ha recentemente messo in ginocchio l’indotto oleario toscano – si sono unite le imposte in continua crescita, e in particolare il peso consistente dell’Imu agricola. Tutto questo ha portato alla mobilitazione delle istituzioni e degli imprenditori agricoli della Valdichiana aretina, uniti nel chiedere a gran voce la soppressione definitiva della tassa.

La parola ai Comuni Nel comunicato stampa congiunto, a firma di tutte le istituzioni e le associazioni di categoria, si contesta la nuova Imu agricola definita iniqua, incongrua e paradossale: «a poco più di  un mese e mezzo dal Decreto n. 66 del 28 novembre 2014,  in seguito alla protesta di molti Sindaci che invitavano ad una sua modifica,  è stato  emanato il secondo decreto, in data 23 gennaio. La correzione apportata, relativa al criterio dell’altitudine – che passa da quella della sede comunale a quella della classificazione Istat –  non produce alcun cambiamento per i territori classificati come pianeggianti, come appunto Civitella, Lucignano, Foiano, Marciano, Monte San Savino o parzialmente montani come Cortona. In tutti quei comuni definiti pianeggianti, per la prima volta, tutti i proprietari di terreni agricoli, imprenditori o meno, dovranno pagare, entro il 10 febbraio 2015, l’Imu ad aliquota base. Questo decreto con queste caratteristiche è assolutamente iniquo oltre che inopportuno, e riteniamo anche inapplicabile l’introduzione di una nuova forma di tassazione per i comuni fino ad oggi esenti».

Comune montano o pianeggiante? L’esenzione che crea disparità  I sindaci trattano il decreto nel dettaglio e dicono no al divario creato dall’esenzione Imu per i terreni montani o parzialmente montani. «Se viene applicato il decreto, un imprenditore agricolo che ha terreni su due comuni contigui, uno parzialmente montano e l’altro pianeggiante, si troverà nella situazione di dover pagare l’Imu su quei terreni ubicati nel comune pianeggiante mentre su quello parzialmente montano continuerà ad essere esente. Non è forse lo stesso imprenditore con la stessa azienda? Così facendo si andrà determinare una vera e propria concorrenza sleale tra proprietari terrieri in comuni montani, parzialmente montani e pianeggianti. Nei comuni parzialmente montani – insistono i Comuni – la contraddizione è ancora più evidente in quanto dovranno pagare solo coloro che fanno dell’attività agricola un hobby o una tradizione di famiglia, mentre ne sono esclusi coloro che ricevono un reddito da questa loro attività».

Imu Agricola: il decreto grava sui Comuni I sindaci chinini si dicono preoccupati per i cambiamenti che il decreto potrà apportare ai bilanci dei Comuni: «Un decreto di questo tipo – dichiarano – oltre che violare lo statuto del contribuente, danneggia di sicuro i cittadini che improvvisamente si vedono introdurre l’ennesima tassa in un momento di grave crisi in uno Stato già con una pressione fiscale molto alta. Siamo fermamente convinti che sia ingiusto adottare soltanto l’altimetria come strumento di individuazione dei comuni montani perché vi sono altri fattori quali l’orografia, il deficit infrastrutturale, la densità di popolazione etc. riconosciuti anche a livello europeo. Al Governo chiediamo la soppressione definitiva dell’Imu sui terreni agricoli – concludono i sindaci – a prescindere dalla collocazione e dall’altitudine geografica, e chiediamo che siano definite anche le misure compensative per i Comuni affinché non sia appesantito ulteriormente il settore produttivo agricolo». La percezione è che questa volta il mondo dell’agricoltura della Valdichiana e i sindaci dei paesi interessati vogliano andare sino in fondo. E non tanto per fare guerra quanto per l’impossibilità, in numerosi casi, di far fronte anche a questa tassa.