Dimitri Milopulos porta al Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino, in prima assoluta, il suo “Ginori” (30 e 31 gennaio, 1, 6, 7, 8 febbraio, sempre alle ore 21). Sul palco assieme a Milopulos ci sono Riccardo Naldini, Daniela D’Argenio, Marcella Ermini, Monica Bauco.
Il mondo Ginori Correva l’anno 1735 quando un grande illuminista, Carlo Ginori, gettava le basi per dare vita ad un sogno: una fabbrica, una manifattura di porcellana, una realtà destinata a diventare molto di più. Carlo Ginori ha costruito un mondo, un microcosmo all’interno della vita di questo paese, una comunità di persone che da semplici contadini e agricoltori sono diventati espressione dell’artigianato artistico italiano. Oggi, 276 anni dopo, questa realtà, attraversando democrazie e dittature, guerre e carestie, fa ancora la storia. Raccontata così, questa vicenda ha tutte le caratteristiche del romanzo, romanzo il cui retaggio si sta perdendo a causa di una società che continua a erodere la sua stessa memoria storica. Oggi la vera anima di questa fabbrica che ha fatto la storia di Sesto Fiorentino si sta perdendo. C’è chi oggi parlando della Ginori si limita al piatto regalato della Coop o poco più.
La vita in Fabbrica sul palco La direzione artistica dell’associazione Teatro della Limonaia, da sempre molto attenta alla questione Ginori, ha deciso di dedicare a “la Fabbrica” la produzione principale di questo primo Intercity Winter. Si tratta di uno spettacolo macchinoso nato da una ricerca su testi, libri e documenti, interviste a chi la Ginori l’ha vissuta in prima persona e grazie all’aiuto eccezionale di persone che si stanno occupando da una vita della Ginori come Oliva Rucellai, Rita Balleri e Gianna Bandini, permettendo così di andare indietro nel tempo fino ai primi anni del 1700 e di penetrare il più possibile il tessuto mentale, sociale e culturale della vita stessa della Fabbrica.