Sergio Cofferati lascia il Pd, di cui è stato uno dei fondatori, attacca i vertici accusandoli di non avere detto nulla «sull’inquinamento delle primarie della Liguria da parte del centrodestra» e nel partito si infiamma la polemica, che fa riaffacciare anche lo spettro della scissione a sinistra. E se fonti interne al partito descrivono un Matteo Renzi che invita a mantenere «calma e gesso», il vicesegretario Lorenzo Guerini dice che la scelta, «inspiegabile», «può danneggiare il Pd in una fase delicata» e gli chiede di ripensarci. Il presidente della Liguria Claudio Burlando, sostenitore della vincitrice delle primarie Raffaella Paita, lancia l’allarme: «Se non si ritrova unità si possono perdere le elezioni liguri». Ma Sel lancia già l’amo: «Se Cofferati dovesse rendersi disponibile per una candidatura, lo sosterremmo».
La Toscana accusa il gesto di Cofferati Il Partito Democratico di tutta Italia si interroga oggi sulla decisione di Sergio Cofferati che «sbatte la porta ma resta eurodeputato: » incoerente. Il Pd non è un autobus, non si scende per convenienza dopo aver perso una sfida». Questo il j’accuse, lanciato in una intervista a Repubblica, del sindaco di Firenze (renziano della prima ora) Dario Nardella. «Nessuna critica, pure forte, può giustificare l’assassinio delle primarie con azioni che hanno il sapore della rappresaglia – osserva -: questo vale per l’addio di Cofferati e per le dichiarazioni di Fassina. È da meschini minacciare agguati in Parlamento», ribadisce Nardella all’indirizzo della minoranza dem. Sul rischio scissione nel Pd, il primo cittadino gigliato si augura «di no», «questa da sempre è la malattia dannosa e fallimentare della sinistra». «Capisco l’amarezza e anche la denuncia di Sergio Cofferati, alla cui campagna ho provato a dare sostegno con l’apprezzamento per la svolta che voleva dare alle politiche del territorio. Ma Sergio sbaglia a abbandonare il partito», così invece si è espresso con un post su Facebook il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. «Le battaglie si fanno dentro non fuori – ha aggiunto il Governatoe -. Altrimenti per coerenza dovrebbe dare le dimissioni dall’incarico in Europa essendo stato eletto con il Pd. Civati esulta e parla di scissione. Ma non é di divisioni e partitini che ha bisogno la sinistra. Il nostro popolo ci chiede di impegnarci nella lotta per il lavoro e non in quella per le poltrone».