Per il mercato ittico e l’industria alimentare, grazie alla ricerca e innovazione italiana arriva un polistirolo ecosostenibile. Una cooperativa di San Benedetto del Tronto (AP) che commercializza prodotti ittici, utilizzerà le prime 200 cassette realizzate in materiale totalmente biodegradabile che verranno utilizzate per lo stoccaggio e la movimentazione del pesce.
Un addio al più conosciuto polistirolo? Se non proprio un addio, sicuramente un primo passo verso un modo diverso e più sostenibile di lavorare.

L’innovazione – Si chiama Polypla, è un materiale totalmente realizzato con materie prime naturali biodegradabili . “Tutto è nato da un progetto finanziato dal Fondo europeo per la pesca 2007-2013 – spiega Marco Benedetti, ricercatore e R&D Sviluppo prodotti di Green Evolution, Società che ha aderito al Manifesto di Chimica Verde Bionet sullo Sviluppo Sostenibile – in base al quale è stato chiesto di individuare un materiale alternativo al polistirolo per realizzare le cassette destinate alla conservazione del pesce. Sono state presentate ben 180 soluzioni possibili. Il Polypla, materiale bio-based, totalmente realizzato con materie prime naturali biodegradabili, è stato considerato il più adatto a questo specifico utilizzo”.
Ogni anno, in Italia, solo nel settore ittico circolano ben 10 milioni di cassette in polistirolo che una volta esaurito il loro impiego devono essere smaltite e conferite nella raccolta rifiuti indifferenziata. Un costo economico importante a cui si aggiunge un ulteriore aspetto non meno importante: l’elevato livello di inquinamento per l’ambiente, a iniziare dalle acque marine, che le cassette in polistirolo possono potenzialmente provocare. “Un rischio e un pericolo – sottolinea Benedetti – che con la realizzazione delle cassette in materiale biodegradabile si elimina.”

I vantaggi – I maggiori costi iniziali legati alla realizzazione delle cassette ittiche bio based si annullano grazie alla sostenibilità ambientale che garantiscono.
Per una volta tanto il nostro Paese si trova in cima a un progetto innovativo e nonostante, come afferma Benedetti, il mondo delle bioplastiche sia un ambito ancora tutto da scoprire, è fuor di dubbio che nel settore della ricerca e dello sviluppo si stiano facendo passi da gigante. “Fino a soli due anni fa nessuno parlava di polimeri – continua– oggi il loro impiego sta conoscendo una diffusione sempre maggiore a tutto vantaggio del rispetto ambientale. I costi ovviamente sono maggiori e nel caso specifico delle cassette ittiche parliamo di un valore doppio rispetto a quelle in polistirolo. Ma fare un discorso di questo tipo è fuorviante, perché se si calcolano i costi del trasporto necessario al conferimento delle cassette alla discarica e quelli relativi al loro smaltimento si fa presto a stabilire che il maggior costo iniziale delle cassette in bio-based viene ampiamente coperto dal risparmio che se ne ricava utilizzandole e riciclandole.”

La fiera -Dal 25 al 27 febbraio 2015 i padiglioni di CremonaFiere ospiteranno la V edizione di Bioenergy Italy che quest’anno sarà affiancata da due novità: la Green Chemistry Conference and Exhibition e la Food Waste Management Conference, realizzate in collaborazione con Legambiente, Chimica Verde Bionet e AITA (Associazione Italiana di Tecnologia Alimentare), e che affronteranno le molte tematiche legate alla chimica verde e alla gestione degli scarti dell’industria alimentare, con un occhio alle molte opportunità in questo senso per il settore agricolo.