Un volantino è stato distribuito all’esterno delle Chiese greco-cattoliche di Firenze e Prato allo scopo di raccogliere fondi «per comprare una buona imager Pulsar Quantum HD50S», una videocamera termica, «per un gruppo di soldati ucraini che combattono in prima linea al fronte sul territorio di Donetsk e Lugansk in Ucraina».
L’arcidiocesi prende le distanze dall’iniziativa L’arcidiocesi fiorentina ha preso le distanze: «l’Arcivescovo e i suoi collaboratori nel governo pastorale segnalano di non essere stati messi al corrente e si dissociano dall’iniziativa – si legge in una nota – che viene giudicata impropria per una realtà ecclesiale». L’immagine del volantino, riproposta anche sui social poi rimossa, sarebbe tratta da un videogioco di guerra che mostra un soldato con il corpo ricoperto dalle fiamme. A lato un carro armato e al centro una videocamera termica. Sotto, un testo in ucraino che inizia con un appello: «Il popolo deve essere unito per non far morire l’Ucraina».
L’appello La termocamera del costo di 3mila euro consente di sorprendere il nemico di notte. Il volantino spiega che l’imager «permette di agire con successo sia nell’attacco, sia per la difesa. Lì dove ce l’hanno, i soldati possono dormire tranquilli, noi vogliamo che loro tornino vivi». L’appello, rilanciato online nella pagina della Chiesa ucraina di Firenze, ha fatto discutere gli utenti. Qualcuno obbietta che così si finanzia la guerra. «Non è un’arma – si difende il sacerdote Volodymir Voloshyn – si usa anche per altri scopi. In Ucraina dobbiamo salvare la nostra gente».