FIRENZE – Il Consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro della Toscana ha deciso.
Marco Giorgetti sarà presto sostituito alla guida dell’ente che gestisce il Teatro della Pergola, il Teatro di Rifredi e il Teatro Era di Pontedera.
Nemmeno l’ultimo tentativo di sostegno politico da parte di Fratelli d’Italia è riuscito a invertire una decisione maturata dopo mesi di tensioni e scontri interni.
Bilanci e tensioni: la frattura con i soci
Le difficoltà finanziarie del Teatro della Toscana sono state al centro del dibattito degli ultimi mesi. Da destra erano arrivate accuse alle politiche comunali per il deficit, ma la crisi affonda le radici soprattutto nelle scelte gestionali del direttore generale. In particolare, la propensione di Giorgetti a investire in costose attività internazionali aveva già suscitato le perplessità dei soci pubblici – Regione Toscana, Comune di Firenze, Città Metropolitana e Comune di Pontedera – che chiedevano una gestione più prudente e sostenibile.
Il bilancio preventivo presentato da Giorgetti a febbraio, pari a 9,2 milioni di euro, è stato respinto dal CdA e dagli enti locali, che hanno imposto una drastica revisione al ribasso: il budget per il 2025 dovrà attestarsi a 7,5 milioni di euro, con tagli alle produzioni internazionali, alla scuola di recitazione di Pierfrancesco Favino (costo: 800mila euro), blocco delle assunzioni e una maggiore attenzione agli introiti da biglietteria e sponsorizzazioni.
La decisione del CdA: uscita anticipata e ricerca del successore
Al termine della riunione di ieri, una nota di Palazzo Vecchio ha formalizzato la decisione: “Dopo aver espresso apprezzamento per il lavoro svolto da Giorgetti, il CdA ha deciso di procedere nei prossimi giorni alla definizione della conclusione del rapporto”. Si punta a una risoluzione rapida, senza periodo transitorio, con un accordo economico che consenta l’uscita anticipata di Giorgetti, il cui contratto sarebbe scaduto solo a fine 2027.
Intanto è già partita la ricerca del successore, con particolare attenzione a figure provenienti da altri teatri pubblici italiani, per evitare logiche troppo legate al contesto fiorentino. Tra i nomi in circolazione spicca quello di Marco Parri, attuale direttore generale dell’Orchestra della Toscana e presidente di Federvivo, che si è dichiarato disponibile “a certe condizioni”.
Tuttavia, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, presente ieri a Firenze, ha frenato su una decisione immediata e ha dichiarato: «Se abbiamo in mente chi sarà il prossimo direttore generale della Pergola? L’attuale direttore generale, è ovvio», lasciando intendere che la partita non è ancora definitivamente chiusa.
Bilanci, numeri e prospettive
Il bilancio consuntivo 2024 si chiude in sostanziale pareggio, con un avanzo di circa 6mila euro, mentre i ricavi da biglietteria sono cresciuti da poco più di un milione nel 2022 a oltre due milioni nel 2024. La stagione in corso ha registrato risultati positivi sia in termini di pubblico che di incassi.
Per il futuro, la priorità è mantenere lo status di teatro nazionale, che garantirebbe circa due milioni di euro di contributi ministeriali. La decisione del Ministero è attesa entro la prima settimana di maggio. Il ministro Giuli, interpellato sul punto, si è limitato a dichiarare: “Vogliamo mantenere la concordia”.
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