«Un rave di queste dimensioni è difficile da vedere e da trovare. A qualcosa di simile può capitare di partecipare nelle due grandi città italiane di Milano e Roma, ma molto raramente». A parlare in esclusiva ad agenziaimpress.it è un ex frequentatore di rave che ha voluto essere presente tra gli oltre duemila ragazzi che stanno partecipando al party in corso dalla notte di Capodanno a Montalcino in provincia di Siena, in località Torrenieri nelle ex fabbriche delle Ceramiche Senesi. Con lui, che ha voluto mantenere l’anonimato, abbiamo provato a capire come un raduno del genere possa essere messo in piedi.

 

I motivi della scelta del luogo «Gli organizzatori – ci rivela – non scelgono certi luoghi casualmente. La Val d’Orcia era già stata scelta circa tre mesi fa come location per un altro rave, seppur di più modeste dimensioni. Il fatto che nessuno abbia posto eccessivi ostacoli all’organizzazione, ha automaticamente fatto salire il gradimento di questi luoghi tra quelli preferiti». Perché questa volta la scelta è ricaduta su una fabbrica abbandonata? «Intanto per le dimensioni del luogo che può ospitare un numero elevato di partecipanti; in secondo luogo perché alcune zone di quella fabbrica potrebbero essere occupate subito dopo terminato il rave e diventare fissa dimora per qualcuno dei partecipanti». Un evento che non sembra affatto nella sua fase conclusiva. «Dopo ieri sera – prosegue – la sensazione è che tra oggi e domani ci potrebbe essere il massimo dell’affluenza».

Ragazzi da tutta Europa Partecipanti che sono arrivati in massa da ogni parte d’Italia e non solo: molti dal Nord Italia, Lombardia, Lazio, Toscana, Calabria ma anche stranieri dalla Germania e dalla Repubblica Ceca. Non è possibile fare un controllo preventivo? «Un rave party non si improvvisa. Soprattutto di queste dimensioni. Ci sono kilowatt di casse da portare e da montare, c’è un passaparola che parte sulla rete molti mesi prima».