SIENA – Il valore rispetto all’anno scorso è più che triplicato. Sul bilancio 2023 Mps aveva staccato una cedola agli azionisti di 315 milioni (0,25 centesimi per azione).

Quest’anno siamo a 1,083 milioni e 0,86 centesimi per titolo posseduto. Il pagamento è previsto il 21 maggio, ma con l’approvazione del bilancio 2024, avvenuta ieri, la banca è andata anche oltre l’aspettative dell’ad Luigi Lovaglio, che nei mesi scorsi aveva parlato della possibilità di sfiorare il miliardo.

Definita questa parte, l’attenzione si sposta su Mediobanca. A poco più di un mese dall’assemblea dei soci, il management montepaschino lavora a fari spenti per provare a chiudere l’operazione. C’è da ottenere la fiducia degli investitori e conti alla mano, un po’ di strada per arrivare al 66,7% richiesto, c’è ancora da farla.

La capitalizzazione a Piazza Affari tra i due istituti è di di circa 5,5 miliardi, ma come disse lo stesso Lovaglio, senza contare Generali (di cui Mediobanca è il primo azionista), Montepaschi sopravanza piazzetta Cuccia. Non è detto che basti a smuovere le acque, ma considerando che le due partite (e anche i protagonisti) sono interconnesse, anche questo può fare la differenza.

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