SIENA – I numeri sono lì davanti agli occhi di tutti. Rispetto al bilancio di un anno fa, Mps non arretra. Anzi rilancia.
“Forte di una rete commerciale competitiva, eccellente redditività e solidità patrimoniale, Mps è pronta per realizzare un processo di sviluppo industriale attraverso un’innovativa business combination con Mediobanca per la nascita di un nuovo campione nazionale”, fanno sapere da Rocca Salimbeni.
Molte delle voci principali presentano un segno più. Dal risultato operativo netto (1.748 milioni contro 1.511) ai ricavi (+6,2% sul 2023). Crescono le commissioni (+10,8% sul 2023). E anche mutui (+26%) e crediti al consumo (+21%), a testimonianza del buon andamento della rete commerciale. Scende di poco l’utile (da 2.051 milioni a 1.951), non trainato da un trimestre migliore di quello precedente (407 milioni contro i 385 degli ultimi tre mesi). Triplicano i dividendi, da 315 a oltre un miliardo.
La solidità patrimoniale resta al 18,2%, uno delle migliori in Europa, mentre diminuisce il cost/income (dal 48,5% al 46,3). Le spese per il personale, che ammontano a 1.229 milioni, risultano superiori rispetto a quanto registrato nell’anno precedente (+4,2%), mentre le spese amministrative calano del 3,8%. Lo stock dei crediti deteriorati è di 3,7 miliardi, con una coperta al 48,5% (era al 49,9%). Rispetto al 2023 ci sono 50 filiali e 10 dipendenti in meno.
Insomma, i numeri ci sono. Ora serve il salto in avanti per proiettarsi in una nuova dimensione. L’operazione Mediobanca può essere la risposta.