SIENA – Tre solisti di fama mondiale per un concerto eccezionale, evento della 102° Micat in Vertice dell’Accademia Musicale Chigiana.

Venerdì 7 febbraio saliranno sul palco del Teatro dei Rozzi, Christian Gerhaher, affermato baritono; Tabea Zimmermann, oggi la più celebre violista, docente ai corsi dell’Accademia Chigiana; Gerold Huber, pianista di grande esperienza.

L’amicizia è il filo conduttore del concerto: ispira i brani in programma e la profonda intesa tra questi grandi interpreti. Gerhaher, famoso per le sue sublimi interpretazioni del repertorio liederistico e operistico, per la sua capacità di fondere tecnica vocale impeccabile e profondità espressiva; Zimmermann, riconosciuta per la sua assoluta maestria strumentale e la sua spiccata sensibilità musicale in tutti i repertori; Huber, interprete stimato nel genere del Lied.

I tre protagonisti eseguiranno uno speciale omaggio a Wolfgang Rihm, compositore tra i più influenti del nostro tempo, recentemente scomparso, con due opere scritte per loro. Il programma propone un percorso dalla fine XIX secolo ai giorni nostri, da Brahms a Kurtág.

Il concerto inizia e termina con i Lieder di Brahms. L’autore utilizzava questa forma musicale in omaggio agli amici, come per i Lieder op. 91, composti nell’aprile 1863 per il matrimonio dell’amico violinista Joachim con la moglie Amalie e nel settembre 1864, per la nascita del primo figlio.

Gerhaher e Zimmermann eseguiranno Stabat Mater di Wolfgang Rihm, a loro dedicato. L’ambientazione sonora è sorprendente: la linea della viola che avvolge le frasi declamatorie del baritono fa sì che il brano appaia come un severo inno medievale. Il Lied Harzreise im Winter di Rihm è ancora frutto dell’amicizia e della collaborazione tra il compositore e gli interpreti: Gerhaher e Huber sono i dedicatari e i primi esecutori dell’opera, in cui è messa in musica la suggestiva poesia di Goethe.

Nel mezzo dei due brani, Sechs Phantasiestücke op. 117’ di Robert Fuchs. I 6 Phantasiestücke Op.117 per viola e pianoforte furono gli ultimi lavori di Fuchs, composti nell’ultimo anno di vita, 1927. Il titolo richiama Schumann, ma per contenuto si avvicinano alle quattro raccolte di opere per pianoforte di Brahms. Tardo Romanticismo in dolce progressione, esprimono un distacco dagli eventi difficili del periodo, come se il compositore si chiudesse in se stesso per guardare indietro con nostalgia straussiana.

Il tema dell’amicizia torna anche nei 24 Signs, Games and Messages di György Kurtág. Una serie do miniature scritte, dedicate o ispirate da persone speciali per il compositore, traducono in musica i loro caratteri: impertinenti, tristi, sereni, gioiosi, riflessivi o malinconici. Kurtág ha iniziato a comporle 50 anni fa e nel tempo ha arricchito la raccolta.

Il ciclo Elegie del compositore tardo-romantico Othmar Schoeck si compone di incantevoli ritratti che percorrono stati emotivi diversi da fascino all’emozione.

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