MONTEPULCIANO – La Riserva Naturale Regionale del Lago di Montepulciano ha ospitato nei mesi autunnali il campo di inanellamento per il monitoraggio autunnale della migrazione degli uccelli, giunto alla sua sesta edizione.
La stazione di inanellamento, che opera grazie alla collaborazione tra il Comune di Montepulciano, l’Associazione Amici del Lago e il Centro Ornitologico Toscano (COT), è parte di una rete di stazioni ISPRA gestite su tutto il territorio italiano. L’iniziativa si inserisce in un progetto di ricerca scientifica che contribuisce alla comprensione dei fenomeni migratori che coinvolgono le popolazioni di uccelli europei in viaggio verso sud, per svernare nelle aree mediterranee e africane.
Il campo si è svolto dal 21 settembre al 3 novembre 2024 e ha visto la partecipazione di 17 inanellatori abilitati, 3 nuovi certificati durante il periodo di attività, e 22 volontari che hanno supportato il lavoro quotidiano. Secondo i dati rielaborati dal COT e resi noti proprio in questi giorni, si apprende che gli uccelli catturati sono stati 2.856 esemplari, appartenenti a 54 specie diverse. Molte le capinere e i pettirossi, ma la specie più catturata è risultata la rondine con 595 esemplari e ben 551 luì piccolo. Di queste, due specie sono da segnalare: un topino (aggregato alle rondini) già marcato con anello dello schema di inanellamento tedesco e un luì piccolo con anello dello schema italiano già inanellato sulle Alpi alla stazione di inanellamento “Bocca Caset”.
«Il Comune di Montepulciano, da sempre impegnato nella valorizzazione e tutela della Riserva Naturale, ha messo a disposizione gratuitamente la foresteria e gli spazi antistanti per ospitare il campo. L’area circostante al lago è fondamentale per la sosta e lo svernamento di molte specie, ed è necessario un continuo monitoraggio per proteggere questo habitat delicato e garantire interventi di conservazione mirati», è il commento di Lorenzo Bui, Assessore con la delega al Lago di Montepulciano.
ALCUNI DATI. Quest’anno, sono state registrate anche alcune specie rare e significative per la biodiversità dell’area, come il tarabusino (1 esemplare), un uccello ormai sempre più difficile da censire a causa della sua rarità. Altre specie interessanti sono state il pettazzurro (16 esemplari), la salciaiola (2 esemplari) e il martin pescatore (32 esemplari), un variopinto frequentatore delle acque del lago. Tra i rapaci, sono stati osservati il lodolaio, il sparviere e il pellegrino, che seguono i flussi migratori degli altri uccelli.
Un aspetto particolarmente significativo è rappresentato dalle numerose ricatture di uccelli già inanellati negli anni precedenti, segno della fedeltà degli individui al sito durante la migrazione. Fra questi, è stato ripreso un pettirosso che era stato segnato per la prima volta nel 2019, e che è stato ricatturato ogni anno (2021, 2022 e 2024), sempre nello stesso periodo.
Le attività di inanellamento hanno permesso di registrare anche altre specie legate ai periodi di passaggio stagionali, tra cui l’usignolo di fiume (113 catture), e migratori come la cannaiola (67), il forapaglie (18), con un leggero ritardo nelle osservazioni probabilmente dovuto a fattori climatici stagionali.