SIENA – Il passo indietro riguarda un terzo dei consiglieri e quasi la metà di quelle indicati dal Mef nel marzo di un anno fa. Cinque membri del cda di Mps si sono dimessi.
Si tratta di Paolo Fabris De Fabris, componente del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate e dell’Organismo di Vigilanza 231; Lucia Foti Belligambi, componente del Comitato Remunerazione e del Comitato per Operazioni con Parti Correlate; Laura Martiniello, componente del Comitato Nomine e del Comitato Rischi e Sostenibilità; Annapaola Negri-Clementi, presidente del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate e componente del Comitato Remunerazione; Donatella Visconti, componente del Comitato Nomine e del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate.
“Il Consiglio di Amministrazione provvederà senza indugio al processo di integrazione dell’organo di governo, secondo le previste disposizioni normative”, hanno fatto sapere da Rocca Salimbeni.
I tempi della sostituzione potrebbero tuttavia non essere immediati, ma in ogni caso la variazione è conseguente al nuovo quadro azionario assunto da Montepaschi. Rispetto alla nomina della scorsa primavera, il Tesoro ha assai diluito la propria partecipazione dentro l’istituto senese, passando dal 64,2% all’11,5%. Contemporaneamente è salito alla ribalta un nucleo di imprenditori guidati dal gruppo Delvecchio e Francesco Gaetano Caltagirone, che insieme costituiscono il 10% del capitale. Poi c’è Banco Bpm, che se l’Opa su Anima andrà in porto, si ritroverà in mano circa il 9%.
Il Consiglio rimane in carica fino al 2026 e con il Mef che ha imboccato la via d’uscita, se pur graduale, è probabile che il rimescolamento interno al cda non sia finito qui.