GENOVA – L’ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini e il giornalista de Le Iene Antonino Monteleone, sono stati rinviati a giudizio dal Tribunale di Genova con l’accusa di di diffamazione aggravata a mezzo stampa.
Al centro della vicenda l’intervista ‘rubata’ in cui si parlava di festini particolari ai quali avrebbero perfino partecipato i magistrati che indagarono sulla morte di David Rossi e che per questo, sempre secondo quella ricostruzione diffusa in tv, avrebbero “insabbiato” l’inchiesta. L’ex capo comunicazione di Mps morì dopo essere precipitato dalla finestra del suo ufficio a Siena il 6 marzo 2013 in circostanze tuttora oggetto di dibattito pubblico oltreché di lunghi accertamenti giudiziari.
Nell’intervista ‘rubata’, l’ex sindaco Piccini aveva detto che le indagini sulla morte di Rossi erano state “abbuiate” per via di una presunta partecipazione a tali feste di magistrati. Invece, per i tre pm Nicola Marini, Antonino Nastasi e Aldo Natalini, la procura genovese aveva chiesto l’archiviazione con formula piena perché il fatto non sussiste dopo indagini partite dalle comunicazioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Rossi e relative alla formulazione di un verbale trasmessa dalla stessa Commissione alla procura ligure.
I tre magistrati, insieme ai successori a Siena, Salvatore Vitello e Andrea Boni, sono stati ammessi come parte civile al processo, che proseguirà con l’udienza del 25 marzo di fronte al giudice monocratico di Genova, Massimo Deplano.