SIENA – ‘San Pietro risana gli infermi con la sua ombra’, dipinto a olio su tela di Raffaello Vanni, uno dei più importanti pittori del Seicento senese, arricchisce il patrimonio dei Musei Nazionali di Siena per la Pinacoteca Nazionale.

«L’ingresso di questo quadro consente di presentare al pubblico senese un capolavoro di uno dei suoi più grandi pittori e di rafforzare la collezione del Seicento, anche nell’ottica di un futuro ricongiungimento dentro alla Pinacoteca delle opere ora presenti a Palazzo Chigi Piccolomini alla Postierla», ha affermato Axel Hémery direttore della Pinacoteca alla presentazione con lo storico dell’arte Marco Ciampolini.

«’San Pietro risana gli infermi con la sua ombra’ è un quadro della maturità dell’artista – ha spiegato Marco Ciampolini, specialista dell’artista e della pittura senese del Seicento -. Possiamo ritenere una datazione durante gli anni 1640, ma prima del Trionfo di David della collezione Chigi Saracini, datato 1648. Il dipinto ci è pervenuto in uno stato di conservazione perfetto e, fatto più unico che raro, si presenta ancora sulla sua tela e nella sua cornice originali. Anche se non è nota la commissione, sappiamo che è appartenuto alla famiglia Piccolomini, che abitò dal Settecento fino al secolo scorso Palazzo Chigi Piccolomini alla Postierla, oggi una delle sedi dei Musei Nazionali di Siena».

Il quadro, acquistato dall’antiquario senese Taddeucci, presenta, oltre a un’iconografia rara e spettacolare, una storia collezionistica prestigiosa, essendo appartenuto alla collezione Piccolomini.
«La Pinacoteca Nazionale di Siena – ha continuato il direttore Hémery – è povera in capolavori del Seicento senese. I suoi primi fondatori ai tempi dell’Istituto di Belle Arti, Ciaccheri e poi De Angelis, raccolsero molte opere dal Duecento al Cinquecento. I principali quadri del Seicento in Pinacoteca sono provenienti dalle commissioni del governatore Mattias de Medici, entrate nel fondo nell’Ottocento e della collezione Pratesi approdata al museo nel 1995. Solo Ruttilio Manetti e Bernardino Mei sono già rappresentati con opere di qualità. Raffaello Vanni è quasi assente dalle collezioni se non con opere minori».

Marco Ciampolini pubblica l’opera nel Repertorio della pittura senese del Seicento. «Il pittore testimonia nel dipinto una notevole padronanza della narrazione drammatica e integra dei frammenti di composizione ispirati a grandi esempi del passato. Interessanti sono gli angeli che portano all’apostolo Pietro gli attributi del capo della chiesa: la tiara pontificia e le chiavi».

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