SIENA – Alla vigilia del nuovo incontro al Mimit tra rappresentanti del governo, sigle sindacali e vertici dell’azienda, in programma domani a Roma, Elly Schlein, la segretaria del Partito democratico, ha voluto incontrare questa mattina gli operai della Beko Europe di Siena.

“O ci stanno prendendo in giro o non sono stati trasparenti nel Governo, sono entrambi scenari gravissimi; ci stanno mentendo” ha detto la Schlein fuori dai cancelli dello stabilimento. “Bisogna che il Governo dica la verità, noi saremo al vostro fianco a chiederla, non permetteremo che i riflettori oggi accesi si affievoliscano e si spengano” ha aggiunto Schlein che ha poi concluso: “Ogni volta che avrete bisogno di noi per alzare la voce insieme, per la salvaguardia di questo sito e del futuro del Paese ci troverete al vostro fianco”.

“Domani gli facciamo rimangiare quella data del 31 dicembre 2025, saremo al vostro fianco”, ha detto anche la segretaria del Pd Elly Schlein. “O hanno mentito sulla questione del golden power che avrebbe evitato i licenziamenti oppure siamo di fronte ad un Governo che si fa calpestare la faccia dalla prima multinazionale che passa” ha aggiunto Schlein evidenziando: “Noi vogliamo dire no e vedere un impegno serio da parte di questo Governo a essere di parola con quanto aveva detto, cioè che non ci sarebbero stati licenziamenti”.

“Questa battaglia che state facendo dimostra il potenziale che ha questo paese, io mi trovo di fronte persone che vogliono lavorare, non vogliono gli ammortizzatori sociali” ha poi detto la segretaria del Pd aggiungendo: “La nostra Costituzione, all’articolo 1, dice che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro e non fondata sulle alternative, la cassa integrazione, sul lavoro povero e su quello precario”. “Devono cancellare quella data del 31 dicembre, devono reindustrializzare con una politica industriale concreta e il Governo deve dare il suo contributo” ha concluso Schlein.

“La Toscana è con voi, quello che sta accadendo qui riguarda una manifattura assolutamente importante a Siena. Noi non vi lasceremo soli e non lasceremo che la Toscana perda questo punto di riferimento” ha aggiunto il presidente della Regione Eugenio Giani agli operai della Beko.

“Quella data va cancellata – ha detto ancora Giani – Questo sito deve rimanere aperto qualsiasi cosa accada. Se un’impresa sigla un accordo ad aprile e a novembre chiude e lo tradisce, significa che quell’accordo era stato vissuto non in buona fede. Di questo dovranno rendere conto sotto tutti gli aspetti, a questo noi ci ribelliamo e invitiamo anche il Governo a ribellarsi. In Italia non possono accadere queste situazioni e in Toscana sicuramente non accadrà. Anzi – ha concluso Giani – daremo l’impulso per dire che la Toscana è manifatturiera e crede fortemente nello sviluppo. Da qui deve partire un processo di rigenerazione industriale che sia da esempio”.

Il presidente prima di lasciare Siena per dirigersi sul luogo dell’esplosione verificatosi nello stabilimento Eni di Calenzano ha manifestato l’intenzione di essere presente a Roma con la delegazione toscana per difendere il futuro dei lavoratori e dell’industria senese.
Insieme al presidente Eugenio Giani, di fronte ai cancelli dell’azienda Beko, erano presenti numerosi sindaci del territorio, gli onorevoli Elly Schlein ed Emiliano Fossi, il parlamentare europeo Dario Nardella e il senatore Silvio Franceschelli.

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