FIRENZE – La data in calendario è sabato 21 dicembre. Dopo otto anni riaprirà al pubblico il Corridoio Vasariano. Uno dei luoghi più rinomati degli Uffizi era stato chiuso nel 2016 per adeguare i locali alle norme di sicurezza più recenti.
Il 20, per l’inaugurazione, ci sarà anche il ministro Alessandro Giuli. Il progetto di consolidamento e recupero per la riapertura è stato realizzato da Uffizi e Soprintendenza e presentato nel febbraio 2019. I lavori, per circa 10 milioni di euro, sono partiti nel 2022. L’ultimo restauro risaliva agli anni Novanta.
Il nuovo percorso del Corridoio garantisce completa accessibilità per i disabili, con un sistema integrato di rampe, pedane ed ascensori che consentono l’agevole superamento di ogni dislivello lungo l’itinerario; è dotato di servizi igienici; ha una illuminazione a Led a basso consumo energetico ed è interamente videosorvegliato.
Tra gli interventi principali previsti dal progetto, la realizzazione di nuove uscite di sicurezza. Tra queste – complessivamente cinque – una è stata ricavata all’interno del vano di un pilone dopo Ponte Vecchio, in Oltrarno, in corrispondenza di via de’ Bardi, e un’altra all’altezza del Cortile delle Cacce, nel giardino di Boboli. Il programma di interventi ha anche previsto operazioni di consolidamento strutturale (nell’ambito del piano di prevenzione antisismica) e il restauro degli interni: in particolare, intonaci, incannicciati, e il pavimento in cotto.
Al Corridoio Vasariano si accede acquistando il biglietto della Galleria degli Uffizi con un supplemento speciale, al prezzo complessivo di 43 euro. È obbligatoria la prenotazione: sarà possibile effettuarla a partire da martedì 10 dicembre. Il biglietto Uffizi-Vasariano permette a coloro che fissano la visita al Corridoio di entrare due ore prima agli Uffizi per visitare il museo.
“Mantenendo un impegno preso con i cittadini l’indomani dell’insediamento, il Corridoio Vasariano riapre entro la fine del 2024 al pubblico. Per il Complesso degli Uffizi si tratta di un momento di strategica importanza che permette di ricucire, anche nella sua fruibilità, l’unitarietà della sua storia monumentale e collezionistica – ha spiegato Simone verde, direttore degli Uffizi -. Questa apertura, infatti, va di pari passo con l’opera sistematica di riqualificazione e di ricomposizione museale in corso e che vede concentrate allo stesso livello cure sia sul complesso vasariano degli Uffizi che su Boboli e Palazzo Pitti”.