FIRENZE – Famiglie sempre più indebitate e investimenti a picco. L’affresco sulla Toscana fatto dalla Banca d’Italia è pieno di ombre. Qualche luce si intravede, se pur sporadica. Le previsioni di un -7% di fatturato per le aziende sono state confermate.

“Il saldo tra i casi di aumento e quelli di riduzione del fatturato è risultato negativo di venti punti percentuali – si sottolinea nel report – che sale al 26% se si considerano le quantità vendute”. Nel primo semestre 2024 “la domanda di prestiti da parte delle imprese è in calo in tutti i comparti produttivi e la riduzione è ascrivibile alle minori esigenze di finanziamento sia per investimenti che per la copertura di capitale circolante, a fronte di un aumento delle richieste per strutturare le posizioni debitorie pregresse”.

Non va meglio per i consumi, mentre si assottigliano anche i fondi. “In termini reali del 2,2%» certifica l’indicatore Iter-red della Banca d’Italia. Ma i consumi continuano a rallentare, sia pure di poco (-0,5%) e i depositi bancari calano ancora: -1,4% nel primo semestre dell’anno, una diminuzione che arriva dopo quella del 4,5% di fine 2023”.

Di conseguenza, s’impenna il credito al consumo che a giugno è cresciuto del 7,1% rispetto allo stesso periodo del 2023. Un aumento decisamente importante, che racconta delle difficoltà di molti nuclei familiari a sostenere spesa impreviste oppure semplicemente ad arrivare a fine mese. E che arriva dopo la crescita, quasi delle stesse dimensioni, di fine 2023 (+6,7%).

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