FIRENZE – L’attività economica in Toscana si è ulteriormente indebolita, con un Pil che segna +0,4%, in linea con il dato nazionale, condizionata dal rallentamento della domanda e dall’incertezza del quadro geopolitico.

Lo rileva mei primi sei mesi dell’anno Banca d’Italia nell’aggiornamento congiunturale sull’economia della Toscana, presentato a Firenze.

Le dinamiche si sono mostrate eterogenee tra i principali settori: alla crescita nelle costruzioni, connessa alle opere pubbliche realizzate con il Pnrr, si sono contrapposti l’indebolimento dei servizi e la flessione dell’industria, soprattutto in alcuni comparti legati alla moda, e un ulteriore indebolimento nei servizi, mentre le esportazioni hanno spuntato un +8,7%, grazie principalmente al contributo della farmaceutica e della gioielleria.

Sul fronte del turismo i flussi nelle strutture ricettive tradizionali si sono nel complesso ridotti e la crescita della componente straniera non ha pienamente compensato il calo di quella domestica. Le compravendite di abitazioni hanno continuato a ridursi (-5,8%) ma a un ritmo inferiore rispetto a quello dello scorso anno (-13,9%), in un contesto di riduzione dei tassi di interesse.

Nel primo semestre l’occupazione in Toscana è aumentata del 2,9%, superiore a quello medio nazionale, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 4,5%, ma al tempo stesso è aumentato l’utilizzo degli ammortizzatori sociali e sono diminuite le assunzioni nette.

In crescita il reddito delle famiglie, del 2,2%, anche grazie al calo dell’inflazione, ma i consumi hanno ulteriormente rallentato. Sul fronte del credito alle imprese registrata una contrazione del 3,6%. Come spiegato da Silvia Del Prete, capo divisione Analisi economiche e ricerche della sede di Firenze della Banca d’Italia, “l’economia Toscana nel primo semestre del 2024 ha ulteriormente rallentato dopo la forte decelerazione che avevamo già registrato nel 2023. Questo contesto è stato determinato dalla decelerazione della domanda globale e anche dal quadro di forte incertezza legato all’evoluzione della situazione geopolitica internazionale”. Secondo Del Prete, “per la seconda parte dell’anno le prospettive formulate dalle imprese a inizio autunno, nell’ambito di un questionario che abbiamo somministrato a un campione rilevante di aziende toscane, sono improntate alla cautela per la situazione ancora di forte debolezza, legata soprattutto all’incertezza del quadro geopolitico”.

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