FIRENZE – Mozione unitaria del Consiglio regionale sulla crisi del comparto moda in Toscana che impegna la Giunta ad attivarsi su dieci punti che prevedono misure di natura regionale e nazionale.

L’atto, approvato all’unanimità, impegna l’esecutivo regionale a “ridurre la vulnerabilità della filiera localizzata in Toscana” con “azioni volte a stimolare una progettualità condivisa e una visione strutturale di lungo periodo”; a “rafforzare la riconoscibilità dell’ampia gamma di competenze offerte”; e “a favorire la riproducibilità dei sistemi produttivi locali della moda, scongiurando il loro ulteriore indebolimento”.

Tra gli altri punti anche l’impegno ad “accompagnare la crescita qualitativa dei sistemi locali della moda, in risposta alle transizioni verde e digitale”; a incentivare “misure di politica attiva del lavoro, attraverso il coinvolgimento di Arti, per la riqualificazione delle risorse umane già presenti in azienda”; a intervenire nei confronti del Governo perché “sia estesa, anche per l’anno 2025, la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione guadagni” nella versione in deroga per il comparto moda.

In particolare, spiega l’atto, “è opportuno che già nella prossima legge di bilancio sia esteso per ulteriori 12 settimane nell’anno 2025 il trattamento di Cigd” così come “sia confermata la proroga dell’utilizzo e rifinanziamento degli ammortizzatoti sociali, attualmente esistenti per le aziende con più di 15 dipendenti”. Si chiede anche di intervenire, sempre nei confronti del Governo, perché “siano garantiti adeguati strumenti di sostegno alla liquidità e garanzie pubbliche al credito per le piccole imprese, anche mediante l’introduzione di moratorie e nuove linee di finanziamento tali da non comportare un peggioramento dei rating creditizi delle aziende beneficiarie”; a prevedere “l’attivazione di un tavolo congiunto sul settore moda”; a promuovere, infine, a livello comunitario, “un confronto istituzionale finalizzato a valutare l’opportunità di specifiche deroghe per il settore conciario in merito all’applicazione del Regolamento Ue 2023/1115”.

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