FIRENZE – La strada da seguire non è quella di Venezia. Semmai servono regole che permettano alla Toscana di non essere soffocata dal turismo.
“C’è la necessità di regolare ma assolutamente di non demotivare il turismo – ha sottolineato il presidente regionale Eugenio Giani -, perché il turismo è una fonte di reddito economico fondamentale, più del 15% del Pil in Toscana rispetto al 10-11% del livello nazionale, e quindi va disciplinato, non fermato: guai a parlare di numero chiuso”.
Il governatore ha invocato “una regolamentazione sugli affitti brevi in una grande città come Firenze”, ma anche “una valorizzazione per indicare al turista la bellezza e la capacità attrattiva della Toscana: quello che può apparire un eccessivo flusso turistico su certe grandi città come Firenze, Pisa, Siena, Lucca, è bene orientarlo su tante belle realtà della Toscana che sono quelle di una Toscana diffusa che offre capolavori, scenari paesistici, capacità anche di vivere il turismo in modo diverso”.
Quindi, ha aggiunto Giani, “nella legge che portiamo in questi giorni in Consiglio regionale, che noi abbiamo presentato come giunta fin da aprile, la chiave è dare potere ai sindaci, perché ci può essere il sindaco come Sara Funaro che sente il bisogno di disciplinare gli afflitti brevi perché depauperano il centro storico; ma c’è il sindaco del paese della Toscana diffusa pur bello, che ha attrattive, ma è meno conosciuto, che invece gli affitti brevi li vuole incentivare, perché la casa ereditata dai nonni che non vendi, perché al massimo ci prendi 20mila euro, la puoi affittare con questa crescita del turismo diffuso, e può diventare una fonte di reddito, in quel caso è un fatto positivo. E’ molto importante da parte della Regione avere la capacità di affidarsi ai sindaci, che meglio leggono il territorio, per poter disciplinare gli affitti brevi secondo le opportunità”.